Non si placano le polemiche dopo la decisione del governo italiano di chiudere i porti alla nave Aquarius. Questa mattina il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli è tornato sulla questione – durante la trasmissione Circo Massimo – ed ha annunciato che: “le navi italiani porteranno a Valencia parte dei 629 migranti a bordo. E’ la decisione assunta dal Governo nel vertice di ieri sera. E prosegue: “Confermo, è stata una decisione presa stanotte nel vertice con il premier e le Capitanerie. Stamattina abbiamo mandato viveri, monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne incinta ma hanno rifiutato. Nelle prossime ore è previsto un mare meno calmo e non si poteva far navigare l’Aquarius con 629 persone a bordo”, ha spiegato. “Tutto – ha sottolineato – viene fatto in sicurezza”. E questa è un’operazione che “ha senso al 100%”, ha detto Toninelli. Madrid intanto avverte: “Assistere la nave Aquarius singifica rispettare il diritto umanitario, le convenzioni e gli accordi internazionali. Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Dolores Delgado, non escludendo rischi di “responsabilita’ penali internazionali” per l’Italia. “E’ una questione di umanita’, e’ una questione di generosità, ma anche e fondamentalmente, si tratta di rispettare le convenzioni e i trattati internazionali di cui tutti gli Stati fanno parte”, ha sottolineato il ministro in un’intervista a Cadena Ser, aggiungendo che “la violazione di queste convenzioni e trattati internazionali potrebbe determinare responsabilita’ internazionali”. Il diritto umanitario è “essenziale” e che esistono “meccanismi” per perseguirne il mancato rispetto.
Matteo Salvini, riferirà domani alle ore 11 nell’Aula del Senato sulla vicenda Aquarius. E’ quanto filtra dalla riunione dei presidenti di gruppo di Palazzo Madama.
La tensione con Malta intanto resta molto alta. “Informiamo l’egregio Ministro dell’interno che, anche quando parla con la carta del Mediterraneo in mano e quando dice che il buon Dio ha creato Malta tra la Sicilia e il Nord Africa, tra Malta e il Nord Africa esiste anche il territorio italiano”. – ha detto Vanessa Frazier, ambasciatore di Malta in Italia, poco fa ai microfoni di Giorgio Zanchini a Radio anch’io, su Rai radio1. “Malta è più a nord, il soccorso non è avvenuto nelle nostre acque. Non siamo noi che non ci prendiamo la responsabilità. Le acque libiche sono il problema – ha argomentato Frazier – Tutti i soccorsi sono avvenuti lì da parte di pattuglie straniere, italiane e delle ong. Ora, non si può coordinare il soccorso da Roma, raccogliere i migranti, caricarli su una nave di una ong e poi mandare la nave a parcheggiare davanti a un porto maltese. La legge scatta dove avviene il soccorso e il porto più sicuro non è Malta”.