Il 68% dei bambini e degli adolescenti di oltre 20 Paesi europei si sentono accoglienti e curiosi nei confronti di persone di diverse nazionalità che vivono nei loro paesi, secondo i risultati di un sondaggio online “Europe Kids Want” (“L’Europa che i bambini vogliono”), pubblicati oggi dall’UNICEF e da Eurochild, realizzato su un campione composto da: bambini di 9 o meno anni (3,2%), 10-14 anni (35,2%), 15-17 anni (39,2%), 18-30 anni (22,4%). La tolleranza e la parità di trattamento dei migranti, indipendentemente dalla religione, dalla cultura o dalla lingua, sono gli aspetti più rilevanti dei risultati del sondaggio d’opinione. L’indagine mostra inoltre che il 53% dei bambini e dei giovani dai 10 anni in su sono preoccupati di non trovare un lavoro nel futuro, soprattutto in Italia, Serbia, Spagna, Irlanda e Bulgaria. Il 74% di quelli che hanno risposto hanno detto che la scuola non li sta preparando abbastanza bene per le prossime fasi della loro vite.
Il sondaggio online ´Europe Kids Want´ è stato sviluppato da esperti di diritti dell’infanzia e testato con i bambini prima di essere lanciato nel giugno di quest’anno. In totale, quasi 14.000 bambini e giovani di 23 paesi hanno partecipato all’indagine nel corso di quattro mesi, fornendo oltre 38.000 risposte a temi quali la sicurezza scolastica, il cambiamento climatico, l’ambiente familiare e il comportamento online. Il sondaggio rimane aperto ed è disponibile in 29 lingue. “Oggi nell’Unione Europea vivono almeno 100 milioni di bambini e adolescenti che dovrebbero far sentire la loro voce sulle decisioni relative al loro futuro”, ha detto il Vicedirettore dell’UNICEF Charlotte Petri Gornitzka, che è a Bruxelles per le celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza al Parlamento europeo. “Il Parlamento europeo apre oggi le sue porte ai giovani per far sì che si possa cominciare con loro una conversazione e contribuire a migliorare l’Europa di domani; noi siamo entusiasti di unirci a questa conversazione.”
L’evento a Bruxelles, ospitato dal Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani o e co-organizzato da UNICEF ed Eurochild, ha riunito insieme 40 bambini e giovani provenienti da tutta Europa, con autorità ed esperti di alto livello, per discutere i risultati dell’indagine Europe Kids Want e concordare una tabella di marcia per l’impegno futuro. Anche due giovani volontari italiani di YOUNICEF (la rete dei giovani volontari dell’UNICEF Italia) parteciperanno all’evento: Elisa (16 anni, del gruppo YOUNICEF di Viareggio) e Jacopo (16 anni, del gruppo YOUNICEF di Rimini). “La partecipazione dei bambini al processo decisionale pubblico non è una cosa che è ‘bello avere’, ma un contributo necessario per ottenere decisioni migliori e una democrazia maggiormente partecipativa. Mentre gli incontri annuali sono simbolicamente importanti per il dialogo tra chi decide a livello europeo e i bambini, abbiamo anche bisogno di un’azione di governo a livello locale, nazionale e comunitario per coinvolgere i bambini. Non dobbiamo pensare ai bambini come ‘al futuro’, ma piuttosto come ‘artefici del cambiamento oggi'”, ha aggiunto Hanna Heinonen, Presidente ad interim di Eurochild.
In base al sondaggio 6 bambini su 10 pensano che trattare persone diverse con uguaglianza renderebbe la scuola un posto migliore. 4 su 10 pensano che anche porre fine al bullismo la renderebbe un posto più sicuro. Quasi 9 bambini su 10 hanno sentito parlare dei diritti dell’infanzia, ma la maggior parte non pensa che le loro opinioni vengano ascoltate dagli adulti quando prendono delle decisioni: il 47,2% dei bambini pensa che gli adulti delle loro città non li ascoltino mai quando vengono prese delle decisioni nella città/paese in cui vivono, il 45,5% pensa che li ascoltino qualche volta e solo il 7,3% pensa che li ascoltino sempre. Fra le raccomandazioni per l’Unione Europea, tre sono le più importanti per i bambini: aiutare a mantenere la pace nel mondo (53,5%), proteggere l’ambiente (45,6%) e aiutare ad assicurare che tutti siano trattati in maniera equa (41,3%). Altre questioni che preoccupano fortemente i bambini sono: la possibilità di guerre e attacchi terroristici (48,2%); il cambiamento climatico (41,2%); non avere vicino, in futuro, abbastanza amici o familiari (21%); troppa violenza nel luogo in cui si vive (17.2%), abuso di droga e alcool nell’ambiente di riferimento dei rispondenti all’indagine (17.2%).