Una partita da dentro o fuori. Per Marco Giampaolo, dopo tre sconfitte consecutive, lo scontro con il Genoa a Marassi può diventare decisiva per il suo prosieguo sulla panchina rossonera. Per l’allenatore la squadra è vicina a mettere in pratica le sue idee di gioco: mancano solo gli ultimi 20 metri di fase offensiva. Un concetto che l’ex tecnico della Sampdoria ha ripetuto a Milanello.
“A livello di possesso palla siamo secondi solo al Napoli. Come supremazia territoriale siamo primi. Ci manca la capacità di concretizzare negli ultimi 20 metri. Dobbiamo lavorare su quello. Manca questo ultimo pezzettino per raccogliere il frutto di questi numeri. Vanno messi a posto gli ultimi 20 metri per attaccare meglio la porta”. E per l’attacco è impossibile rinunciare a Piatek. “Se non fa i gol Piatek, chi segna? Giampaolo? Posso lasciarlo fuori una, due, massimo tre partite nell’arco di una stagione. Ma non puoi pensare di rinunciare al tuo capocannoniere. I giocatori più importanti devono stare lì a soffrire e prendersi le loro responsabilità. Devono stare in trincea”. L’allenatore sente vicina la squadra, lo spogliatoio è con lui. Ma per ora i risultati non arrivano. Lui alle critiche che gli arrivano replica con calma. “Non leggo, ma capisco che mi state gettando addosso palate di materia organica dai messaggi di solidarietà che mi arrivano. Sono abituato a soffrire, calcisticamente parlando. Ma non è importante rispondere alle accuse mettendo su teatrini. Le smentite a chi critica devono arrivare attraverso il lavoro. L’unica strada che conosco è questa. Continuerò a fare le cose come sempre ho fatto. Bene o male è questo metodo che mi ha portato ad allenare il Milan”. Sarà ma il Milan ha bisogno di ritornare nella parte alta della classifica.
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