Da squadra più blasonata d’Europa a club colabrodo. Il Milan mette a segno un nuovo record ed è del tutto negativo. La proprietà rossonera ha reso nota la relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione del club al 30 giugno 2019 e dai dati si emerge che il primo bilancio è in pesante rosso per il club di Elliott. Il Diavolo passato di proprietà da Yonghong Li al fondo americano nel luglio del 2018, ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2019 con un rosso nel consolidato per 145,9 milioni di euro. Un buco superiore alle aspettative, si parlava di una cifra tra i 90 e i 100 milioni, ed addirittura peggiore di circa 20 milioni rispetto alla scorsa stagione, quella gestita dai cinesi.
I costi complessivi del club ammontano a 373 milioni di euro mentre i ricavi sono 241,1 milioni. Per l’acquisto di nuovi calciatori, oltre che per i prestiti onerosi, il Milan tra l’estate 2018 e gennaio 2019 ha speso 153.1 milioni di euro. Nello stesso periodo temporale, i milioni incassati dalle cessioni sono stati invece 49.9 milioni, con un saldo negativo di 103.2 milioni di euro. Nello specifico ci sono stati meno proventi dalla “gestione calciatori” per 16,5 milioni, dovuti a minori plusvalenze e ingaggi più alti, aumento dei costi del personale per 35,3 milioni, oltre a spese maggiori per i servizi (5 milioni) e minori incassi da sponsorizzazioni e attività commerciali per 6,8 milioni. La perdita è sicuramente ingente. Così ora il fondo Elliott coprire tutte le perdite. Ma, in realtà, l’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, ha provveduto a una “pulizia di bilancio”, scontando tutte le perdite possibili in un solo anno per ripartire da zero. Inoltre Elliott ha già anticipato i soldi per coprire le perdite e finanziare la stagione in corso, fondi che ora verranno convertiti in azioni, evitando così di lanciare un aumento di capitale.