Dopo le denunce delle associazioni delle donne milanesi, martedì mattina il manifesto antiabortista affisso in via Mercalli . Fra i commenti quello dell’assessora al Lavoro Cristina Tajani: «Non c’è spazio per chi offende le donne e la loro dignità». E la Presidente della Commissione Pari Opportunità Diana De Marchi: «Pro Vita questa città ti consiglia di smetterla, i tuoi manifesti vengono sempre rimossi».
«Prenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva Ru486, mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo». Era il testo riportato su maxi manifesti apparsi a Milano e in numerose altre città italiane. Immediata da più parti la richiesta di rimozione dei manifesti, che riportano affermazioni fuorvianti. L’associazione tra la Ru486 e il veleno, in particolare, non trova alcuna corrispondenza con la realtà. La pillola abortiva è regolarmente approvata dall’Aifa. Può causare effetti collaterali (al pari di ogni farmaco), ma non è in alcun modo “velenosa”. Da pochi mesi, peraltro, è possibile interrompere la gravidanza usando la pillola abortiva anche in regime di day hospital