Milioni di italiani al voto per le Elezioni Regionali 2023. Si inizia con Lazio e Lombardia, domenica 12 e lunedì 13 febbraio, mentre domenica 2 e lunedì aprile toccherà al Friuli-Venezia Giulia. Chiuderà il filotto delle urne il Molise, anche se il giorno deve ancora essere stabilito (si voterà comunque entro metà giugno).
Domenica 12 e lunedì 13 febbraio si voterà il presidente di Regione in Lazio e Lombardia: 12 milioni di elettori alle urne, una miriade di candidati per conquistare 131 seggi nei Consigli, ma soprattutto le poltrone di governatore di due delle Regioni più importanti d’Italia. Per entrambe, l’ultima tornata elettorale è datata 4 marzo 2018 (vinsero rispettivamente Nicola Zingaretti col 32,93% e Attilio Fontana con il 49,75%).
Seggi aperti:
- domenica 12 febbraio dalle 7 alle 23;
- lunedì 13 febbraio dalle 7 alle 15.
Candidati Lazio
I candidati che corrono per la presidenza della Regione Lazio sono:
- Donatella Bianchi (M5s e altre liste di sinistra);
- Alessio D’Amato (centrosinistra e Terzo Polo);
- Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano);
- Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo-Insieme per il Lazio)
- Rosa Rinaldi (Unione popolare);
- Francesco Rocca (centrodestra).
Candidati Lombardia
I candidati che corrono per la presidenza della Regione Lombardia sono:
- Attilio Fontana (centrodestra);
- Mara Ghidorzi (Unione Popolare);
- Pierfrancesco Majorino (centrosinistra e M5S);
- Letizia Moratti (Terzo Polo).
Domenica 2 e lunedì 3 aprile si voterà il presidente di Regione in Friuli-Venezia Giulia: circa un milione di elettori alle urne, quattro candidati per conquistare 49 seggi nei Consigli, ma soprattutto la poltrona di governatore. L’ultima tornata elettorale è datata 29 aprile 2018 (vinse Massimiliano Fedriga col 57,09%).
Seggi aperti:
- domenica 12 febbraio dalle 7 alle 23;
- lunedì 13 febbraio dalle 7 alle 15.
Candidati Friuli-Venezia Giulia
I candidati che corrono per la presidenza della Regione Friuli-Venezia Giulia sono:
- Massimiliano Fedriga (centrodestra);
- Alessandro Maran (Terzo Polo);
- Massimo Moretuzzo (centrosinistra e M5S);
- Giorgia Tripoli (Insieme liberi).
Massimiliano Fedriga
Elezioni Molise: quando si vota e chi si candida
Al momento manca la data delle elezioni, ma anche l’ufficialità dei candidati.
Gaffe di Pierfrancesco Majorino, candidato presidente del centro-sinistra in Lombardia. “Regione Lombardia non è la Calabria, è una Regione che ha grandi potenzialità, un sacco di gente che si dà da fare, ha tante persone sul territorio impegnate in progetti sociali, culturali” ha detto durante una trasmissione televisiva.
Le parole del candidato presidente del centro-sinistra in Loombardia, pronunciate nello studio televisivo di Detto da voi, il programma di Telelombardia condotto da Caterina Collovati, non sono passate inosservate.
“Tale Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, si permette di insultare la Calabria. Ecco come simili personaggi disprezzano il Sud” accusa su Facebook il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Majorino, ha aggiunto, “come dicono i miei amici lombardi, lascia stare la politica, va a lavurà”, che ha poi definito un “cretino” il candidato del centro-sinistra.
Le dichiarazioni di Majorino sulla Calabria hanno generato un vespaio di polemiche. Il signor Majorino, accusa la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, “nel suo delirio propagandistico, discrimina una regione intera e svela il vero volto della sinistra: sostiene di essere contro l’autonomia differenziata, ma in realtà è il primo ad offendere quelle zone del Paese che più di altre meritano di ottenere slancio, occasioni e risorse, proprio grazie al provvedimento del centrodestra”.
Un candidato così è inadatto a governare la Lombardia, ha aggiunto, “non solo per manifesta incapacità, ma anche perché manca di rispetto alla Calabria, ai suoi cittadini e a tutti coloro che sono stati costretti ad emigrare al Nord per lavorare”.
Le dichiarazioni di Pierfrancesco Majorino sulla Calabria, sottolinea l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, cresciuto a Milano da genitori calabresi, “sono frutto di pregiudizi dettati da ignoranza. Per liberarsene lo invito volentieri a venire a visitare con me la Calabria affinché si renda conto dell’immenso patrimonio storico, culturale e umano di questa terra”.
Dopo la gaffe, il candidato si è scusato. “Volevo chiedere scusa per una espressione un pò infelice che ho usato questa mattina in una trasmissione televisiva nella quale parlavamo delle difficoltà della Regione Lombardia, nel quadro di una riflessione sulle politiche di sviluppo e culturali: ho detto che la Lombardia non è come la Calabria, ed è sembrato quasi che io mi riferissi, perché l’ho detto male, ai cittadini calabresi, alla loro voglia di fare, ai loro talenti”.
Ragazzi e amici calabresi, ha aggiunto, “scusate, non intendevo assolutamente offendere la vostra creatività e forza. Anzi – chiude Majorino – credo che Lombardia e Calabria debbano collaborare ancora di più su politiche per lo sviluppo, culturali e su buone politiche sulla sanità per tutti, un tema grandissimo”.
“Ho sbagliato e quindi, chiedo scusa” ha infine aggiunto il candidato presidente della coalizione di centro-sinistra e cinque stelle.