Il governo ha incassato la fiducia della Camera sul dl milleproroghe con 315 sì, 221 no e 1 astenuto. L’Assemblea ora passa all’esame dei circa duecento ordini del giorno che sono stati presentati al testo.
Dibattito piuttosto acceso in Aula in attesa della votazione. Con M5s e Pd che hanno parlato di un voto a un provvedimento che”contiene norme di stabilizzazione di migliaia di precari, finanziamenti per la ricerca scientifica, il comparto cultura, turismo, edilizia, la scuola, per le nostre imprese che potrebbero averne ancora bisogno visto questo ‘cigno nero’ che potrebbe rendere ancora più difficile la congiuntura”. Insomma un provvedimento che “non risolve tutto ma questioni di fondo”. E le forze di opposizione che denunciano di essere bloccate dall’ostruzionismo della maggioranza e rivendicano il diritto dell’Italia ad avere “un governo capace di pensare in grande”
“Chi oggi non concede la fiducia a questo provvedimento non ha fiducia nel paese, perché questo milleproroghe contiene norme di stabilizzazione di migliaia di precari, finanziamenti per la ricerca scientifica, il comparto cultura, turismo, edilizia, la scuola, per le nostre imprese che potrebbero averne ancora bisogno visto questo ‘cigno nero’ che potrebbe rendere ancora più difficile la congiuntura. Possiamo presentarci a testa alta davanti ai cittadini”. Lo dice la deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Corneli nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al milleproroghe alla Camera.
“Noi disponiamo ulteriori misure in favore di Genova, ma soprattutto affrontiamo il nodo delle concessioni, agendo su 3 punti: non verranno più aumentati i pedaggi senza nuovi piani finanziari; disponiamo che a scadenza debba subentrare lo Stato; siamo riusciti a togliere quegli indennizzi assurdi a carico dello Stato in caso di revoca anticipata”.
“Abbiamo risolto non tutto ma alcune questioni, che però sono di fondo, come la stabilizzazione di precari, il recupero di alcune emergenze in tema sanitario, il tema di eradicazione dell’epatite C, gli investimenti in ricerca. L’obiettivo invece è quello di una agenda di governo per affrontare in modo anticiclico crisi che vengono da fuori, e aggredire le disuguaglianze, affrontare il grande tema della famiglia e della natalità”. Lo dice la deputata del Pd Beatrice Lorenzin, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al milleproroghe alla Camera.
“Questa è una maggioranza che non trova accordo su nulla, tra mille rinvii e ostruzionismi, tanto che invece che di milleproroghe dovremmo chiamarlo millepause. In commissione abbiamo assistito al paradosso di opposizioni schiacciate dall’ostruzionismo della maggioranza”. Lo dice la deputata della Lega Vanessa Cattoi, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al milleproroghe alla Camera.
“Nel decreto Milleproroghe FDI ha cercato di avere un atteggiamento costruttivo, facendo proposte serie e non ostruzionismo. Doveva essere un decreto finalizzato a prorogare provvedimenti ma è diventato un omnibus che ha dato soldi a tutte le istanze provenienti dai parlamentari della maggioranza ma non ai terremotati. Questo governo continua inoltre ad avere un atteggiamento ostile nei confronti della piccola e media impresa e chiede la fiducia al Parlamento perché non ha più la fiducia degli italiani. Abbiamo una maggioranza che si tiene in piedi con la sola finalità di rimanere abbarbicata alla poltrona. L’Italia merita un governo capace di pensare in grande e non a sbarcare il lunario”. Così Emanuele Prisco, deputato di Fratelli d’Italia annunciando in Aula che FDI voterà contro la fiducia.
“Mi prenderò qualche giorno per poi lanciare una cura da cavallo per il sistema Italia. Siamo in emergenza, e dobbiamo tutti lavorare, ciascuno chiaramente per le responsabilità che si assume in base al ruolo che ha. Dobbiamo ragionare come fossimo in emergenza, quando ragioniamo di emergenza riusciamo a coordinarci al meglio. Non possiamo essere fanalino di coda ci sono delle situazioni anche congiunturali. C’è l’emergenza coronavirus, ci sono le tensioni commerciali internazionali…”. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando con i cronisti mentre lascia il Senato.
Una verifica in parlamento? “Noi siamo concentrati” sull’azione di governo, “i titoli dei giornali non mi appassionano. In questo momento siamo concentrati su una priorità che è far crescere l’Italia”, ha aggiunto Conte prima di lasciare il Senato, commenta l’ipotesi che si possa stabilire un patto di legislatura sulle riforme
‘Questo Renzi?’ Non si dice ‘questo Renzi’, è il senatore Matteo Renzi, leader di un partito di maggioranza, Italia Viva”. Così il premier Giuseppe Conte, mentre lascia Palazzo Madama, ‘bacchetta’ benevolmente un cronista che gli chiede se “questo Renzi” lo tenga “sulle spine”.
Intanto l’aula del Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza. La mozione impegna il governo a lavorare per “un bilancio europeo all’altezza delle sfide future”, chiarendo che “la proposta del presidente Michel sul bilancio, nonostante qualche leggero passo avanti rispetto al quadro negoziale della presidenza finlandese, non appare ancora adeguata rispetto alle ambizioni dell’Europa”.