Berlusconi presenterà, attraverso i suoi legali, istanza di ricusazione contro i giudici del processo Mills. I suoi avvocati infatti, dopo aver abbandonato l’aula del Processo Ruby per divergenze relative alla questione del calendario delle udienze, stanno preparando l’istanza di ricusazione contro il collegio della decima sezione penale di Milano, presieduto da Francesca Vitale, che sta celebrando il processo Mills, dove l’ex premier è imputato per corruzione in atti giudiziari. Proprio ieri i giudici, dopo una lunga camera di consiglio, erano usciti con un’ ordinanza che aveva tagliato tre testimoni alla difesa di Berlusconi e aveva fissato l’udienza per l’esame dell’ex presidente del Consiglio per il 31 gennaio, anche se i difensori sostenevano che si dovesse fare dopo la conclusione dell’esame testimoniale dell’avvocato inglese (che prosegue il prossimo 3 febbraio). Tale richiesta, si fa nei casi in cui in cui si sostiene che i giudici non sono del tutto imparziali e non possano quindi prendere una decisione nel processo. L’istanza dovrebbe essere affidata alla quinta sezione della Corte d’appello di Milano, che poi dovrà pronunciarsi in merito a tale proposta. In questi casi, di regola, la decisione della Corte d’appello avviene in tempi rapidi e, stando alla giurisprudenza maggioritaria, il processo non si blocca in attesa della decisione sulla ricusazione. Sempre stando alla giurisprudenza, i giudici, se non è ancora arrivata la decisione sulla ricusazione, devono però fermare il processo prima della sentenza, cioè prima di entrare in camera di consiglio. La decisione sulla richiesta di ricusazione dei giudici del processo Mills annunciata dalla difesa di Silvio Berlusconi, sarà presa “in tempi brevi”. Questo prevede infatti la norma che blocca inoltre l’eventuale sentenza ma anche i tempi della prescrizione. L’istanza di ricusazione non è ancora stata depositata in quanto deve essere sottoscritta anche dall’imputato Silvio Berlusconi. Una volta sottoscritta verrà presentata ai giudici di competenza che sono quelli della Quinta Corte d’Appello di Milano.
Ruby: Longo e Ghedini abbandonano l’aula – Il Tribunale di Milano non accoglie il calendario delle udienze proposto dalla difesa di Silvio Berlusconi e gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, indignati, lasciano l’aula. La nuova udienza del processo sul caso Ruby nei confronti dell’ex presidente del consiglio, imputato per concussione e prostituzione minorile, si apre con un colpo di scena. I legali del Cavaliere avevano chiesto ai giudici milanesi di annullare l’udienza già in calendario lunedì prossimo, 30 gennaio, e di rinviare quella in agenda per il 10 febbraio perché Berlusconi dovrà comparire davanti al gup che celebra l’udienza preliminare del procedimento relativo al passaggio di mano dell’intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte nell’ambito della mancata scalata alla Bnl, mentre il 10 febbraio i legali dell’ex capo del governo saranno impegnati a preparare l’arringa difensiva da pronunciare il giorno immediatamente successivo nell’aula del processo Mills. Giulia Turri, il presidente del collegio giudicante, non ha fornito una risposta nel merito, limitandosi a dire che la questione verrà affrontata a fine udienza. Questa è stata la molla per il gesto eclatante di Ghedini che si è tolto la toga e, dopo aver nominato come proprio sostituto processuale l’avvocato Giorgio Perroni, ha lasciato l’aula. Siamo indignati, abbiamo un processo al giorno e avevamo solo chiesto di rimodulare il calendario delle udienze in modo da averne uno decente e ci è stato risposto dai giudici che decideranno a fine udienza. Non si possono trattare così gli avvocati” dice l’avvocato-onorevole dell’ex premier.