Ha ottenuto la protezione della scorta il Giudice Gerardo Boragine, gravemente offeso sui social e in particolare sulla pagina Facebook del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Boragine era stato criticato, minacciato e offeso per aver assolto ventisei ragazzi processati dopo una manifestazione contro lo stesso Salvini.
“Evidentemente aggredire e lanciare sassi per qualcuno non è reato. Evviva la ‘giustizia’ italiana. Io tiro diritto“, aveva scritto Matteo Salvini sui propri profili social puntando il dito contro il Giudice Gerardo Boragine. In migliaia hanno commentato il post condiviso dal ministro dell’Interno scagliandosi contro il togato, fatto oggetto di insulti e minacce.
“Ritengo mio diritto e di chiunque parlare pubblicamente senza dover schivare pietre”, Salvini ha commentato il caso intervenendo ai microfoni dei giornalisti a margine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi a Firenze: “Do tutta la mia solidarietà a chi si sente minacciato. Ritengo mio diritto e di chiunque parlare pubblicamente senza dover schivare pietre che volano ad altezza d’uomo. Mi dissocio dalla violenza sempre e comunque“.
Il ministro ha poi voluto sottolineare come lui stesso, nelle manifestazioni di piazza e sui social network, sia spesso vittima di insulti e minacce di morte. Boragine e l’assoluzione dei ventisei imputati per adunata sediziosa Gerardo Boragine aveva assolto ventisei giovani processati in seguito a una manifestazione contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini. I ragazzi erano finiti sul banco degli imputati con le accuse di adunata sediziosa. Il Giudice ha deciso per l’assoluzione in quanto, recita il verbale, “il fatto non sussiste“.