“Mineirazo”! Incredibile 7 a 1 tra Germania e Brasile

Nel bene o nel male Brasile – Germania è una partita che entrerà nella storia del calcio mondiale. Altro che sorrisi, allegria, samba, spiagge in delirio. Altro che Coppa del Mondo alzata al Maracana davanti ad una Nazione in festa. I sogni di gloria del Brasile, di un’intera nazione, si infrangono al cospetto della Germania nel modo peggiore con una sconfitta roboante, clamorosa, storica, per cui è difficile trovare anche aggettivi. Viene anche difficile commentare un 7 a 1 mai visto a questi livelli, mai visto nella storia dei signori del calcio che nel 1920 ne presero 6 dall’Uruguay in quella che fino a stasera era la peggiore sconfitta della storia. Come già accaduto nel lontano 1950, il Brasile sprofonda nel dramma calcistico e non solo. Quel Brasile – Uruguay passò alla storia come il “Maracanazo”, la partita di Belo Horizonte forse prenderà il nome di “Mineirazo” perché fa male quanto e forse anche più di allora. Perché perdere una finale in casa è tragico ma prendere una simile imbarcata davanti alla propria gente di certo non è da meno. Come detto prima è la peggiore sconfitta della storia brasiliana. Nel 1954 l’Ungheria ne fece quattro, nel 1920 l’Uruguay sei, oggi una Germania spietata e meravigliosamente efficace ne ha fatti ben sette. Trovare un nesso logico, un modo efficace di commentare questa partita è sfida quasi impossibile perché, guardando il match, si è fatto fatica a credere che davvero si stava materializzando un simile risultato. Soprattutto a cavallo tra il 23′ e il 29′. Sei minuti e quattro gol, facili, banali. Sembrava quasi una partita da oratorio e invece era la semifinale del Mondiale dei Mondiali con i padroni di casa, i superfavoriti annichiliti e impotenti davanti alla corazzata tedesca. Ci proviamo a raccontarla questa partita con i verdeoro che erano partiti a razzo aggredendo alto la Germania. Ma si rivelerà un fuoco di paglia durato appena dieci minuti. Su calcio d’angolo, Klose fa blocco su Davis Luiz che si perde Muller che da solo di piattone trafigge Julio Cesar. È l’inizio della fine per il Brasile che si scioglie come neve al sole. Ancora forse sotto shock per l’infortunio di Neymar e soprattutto privo della leadership di Thiago Silva, la difesa brasiliana fa acqua da tutte le parti e i palleggiatori tedeschi fanno girare palla con estrema semplicità e al 23′ portano Klose a tu per tu. L’attaccante di origine polacca, mandato in campo a sorpresa da Loew, sbaglia il primo tiro ma sulla ribattuta trova il sedicesimo gol in un Mondiale entrando nella storia come il giocatore più prolifico della storia dei campionati mondiali. Sembra un macigno sulle speranze brasiliane ma il peggio deve ancora arrivare perché dopo pochi secondi Ozil trova Lahm solissimo a destra, cross basso e Kross a rimorchio dal limite trova il terzo gol. Palla al centro e Davis Luiz e soprattutto Fernandinho la combinano grossa facendosi rubare palla sempre da Kross al limite dell’area. Uno – due con Khedira e sono quattro al 26′. Tre giri di lancette e Hummels penetra come un coltello nel burro trovando Khedira che trova il quinto gol. Pazzesco! In mezz’ora è 5 a 0, in mezz’ora Germania e Brasile scrivono la storia del calcio Mondiale. La Germania vola verso la finale del Mondiale, il Brasile sprofonda nello psicodramma nazionale, subendo un colpo da cui sarà difficile riprendersi e rialzarsi. Ad inizio ripresa il Brasile prova a reagire, a rendere meno amaro il passivo ma Neuer tira giù la saracinesca confermandosi il miglior portiere del Mondiale e Schurrle, stesso copione delle altre azioni con Lahm a fare sfaceli a destra, trova il gol del 6 a 0 e al 79′ trova il bis che vale il settimo sigillo. Nel finale, dopo che Ozil aveva sfiorato l’ottavo gol, Oscar trova l’inutile gol della bandiera. Per il Brasile, dopo il dramma del Maracana, un altro fantasma arriverà ad agitare i sogni di intere generazioni. Le Germania invece non ha ancora vinto nulla, per vincere il Mondiale servirà un altro passo, ancora più grande, ma questa notte brasiliana suggella il trionfo del sistema tedesco con una federazione che ha scommesso sui vivai, sui giovani e anno dopo anno, Mondiale dopo Mondiale, ha costruito una corazzata da urlo che, dopo essere salita sul podio nelle ultime tre edizioni del Mondiale, si prepara all’appuntamento più importante della sua storia calcistica recente.

Sebastiano Borzellino

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