Ministro Bianchi e Green Pass a scuola

Patrizio Bianchi, intervistato da TG2 Post, che parlando in generale ha preannunciato grandi cambiamenti. Insomma, sembra che ci sia una grande riforma della scuola nell’aria, ma in attesa che essa si verifichi, ecco delle importanti dichiarazioni del ministro su 3 argomenti centrali per la ripartenza in sicurezza, ovvero:

  • Immissioni in ruolo;
  • Green pass a scuola;
  • Sistema dei trasporti.

Il Ministro dell’Istruzione fa sapere che le immissioni in ruolo dei docenti già poste in essere sono 60.000 e che la macchina del reclutamento non si fermerà, ma che sono già previste altrettante assunzioni che deriveranno dai prossimi concorsi. Bianchi si rivolge agli studenti, rassicurandoli sul fatto che “troveranno una scuola pronta e in presenza“, una scuola che definisce “inclusiva e anche affettuosa“. Con queste affermazioni il Ministro comunica alla popolazione studentesca che fra due settimane i docenti saranno in cattedra, pronti ad attenderli, ma questo sarà possibile solo se gli Uffici Scolastici, nel tempo che rimane, riusciranno a completare le procedure per le immissioni in ruolo e assegnare un numero ingente di supplenze annuali. Non è un’impresa impossibile ma è molto difficile.

Nell’intervista, non poteva mancare un riferimento all’argomento che attualmente divide la comunità scolastica e non solo: la certificazione verde. Come sappiamo, il Green pass sarà obbligatorio a scuola.  Bianchi fornisce una data entro cui la piattaforma sarà funzionante ed è il 13 settembre. Fino a quella data, anche approfittando dell’assenza degli studenti, i controlli dovranno svolgersi manualmente. Altro punto sul tema “Covid 19” toccato dal Ministro sono i tamponi: “Noi tuteliamo i deboli – afferma Bianchi – I tamponi sono gratuiti per coloro che per motivi di salute non possono avere il Green pass”, va da sé che chi, per scelta, decide di non ricorrere al vaccino dovrà sostenere di tasca propria le spese relative al costo dei tamponi.

Non in tutte, ma in molte regioni italiane la data segnata in rosso è quella del 13 settembre. È infatti a partire da circa la metà del mese corrente che le lezioni riprenderanno: nessuna didattica a distanza all’orizzonte, ma alunni fisicamente presenti in aula. E mentre si discute dell’obbligo vaccinale e dell’introduzione del Green Pass anche per i docenti e i collaboratori scolastici, poco risalto è stato dato, in questa vigilia di annata 2021/2022 agli altri problemi – che potremmo definire atavici – che affliggono la scuola italiana. Ben prima delle sfide poste dal Covid.

Per quanto riguarda i problemi che possiamo definire “emergenziali”, quelli emersi, cioè, dopo l’irrompere della pandemia, possono avvantaggiarsi – in alcuni casi – della vaccinazione: se non per gli studenti (di elementari e, in parte, medie) per il personale scolastico tutto, che comprende professori, maestri, collaboratori scolastici e addetti ai servizi di segreteria e amministrazione interna, presidi. Per tutti loro, il Green Pass è obbligatorio da settembre.

Ecco quali sono le sanzioni per chi non disporrà del lasciapassare di avvenuta vaccinazione. A breve arriverà inoltre un’app appositamente pensata per tenere traccia dei certificati.   Gli addetti ai controlli sono i collaboratori scolastici, che dovranno verificare i Green Pass singolarmente e su base quotidiana. Da questo punto di vista non ci si aspettano particolari sorprese: secondo l’ultima indagine del governo, oltre il 90% del personale scolastico ha ricevuto almeno una inoculazione.

Insomma, la quota di vaccinati consente, almeno sulla carta, un rientro in sicurezza. Si è parlato, e molto, di Green Pass e di no vax tra i ranghi della scuola italiana. A mettere a rischio gli studenti c’è però un problema datato prima del Covid: si tratta del sovraffollamento delle aule.

La questione diventa più spinosa per le aule al cui interno trovano ospitalità i minori di 12 anni, che non ricevono il vaccino. “Abbiamo stanziato oltre 2 miliardi per il rientro in sicurezza, compresi 270 milioni per l’edilizia scolastica leggera e l’affitto di spazi ulteriori per la didattica”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

“Non si fa altro che parlare del Green Pass, e tutto resta come prima: già lo scorso anno ci hanno detto che le scuole erano sicure. Invece non sono stati fatti gli investimenti promessi su un piano per l’edilizia scolastica, i trasporti e il personale”, ha invece dichiarato Marco Meotto, docente di storia e filosofia all’istituto Natta di Rivoli.

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