Marco Minniti non convince i renziani. L’ex ministro arriva dal gruppo degli ex ds. E la sfida nel Pd, per la prima volta, si ridurrebbe a uno scontro tra ex Pci. E’ la prima volta che accade: gli ex Margherita rischiano di essere senza un leader. Ed è questo il ragionamento che sta spingendo Renzi e il suo giglio alla decisione di ritirare l’appoggio a un’eventuale candidatura di Minniti. In questo contesto sta maturando l’idea di abbandonare la barca dem, dando vita al nuovo partito renziano. I comitati civici sono il primo passo: il ritiro della candidatura di Minniti sarà il preludio dell’annuncio dell’ex premier di dare vita a nuovo movimento politico.
La scelta avrebbe effetti politici anche in Campania: al momento l’unico renziano non pentito è Mario Casillo. Il capogruppo non avrebbe difficoltà a seguire Renzi nel nuovo partito. In Consiglio regionale ormai è accerchiato da ex Ds. Sarebbe,dunque, tentato dall’idea di mollare i democratici e aderire al partito renziano. In questo scenario non si porrebbe più il problema della ricandidatura del governatore uscente Vincenzo De Luca. I rapporti tra De Luca e Casillo non sono buoni. Ma in caso di scissione, la ricandidatura del presidente uscente sarebbe un problema del Pd. E non più di Mario Casillo. Con Casillo lascerebbero il Pd anche Assunta Tartaglione e Stefano Graziano.