Massima preoccupazione, ma anche massima cautela da parte di tutti dopo le esplosioni in Polonia, successive alla pioggia di missili russi sull’Ucraina. Al termine della riunione del Consiglio Atlantico di ieri, Jens Stoltenberg ha dichiarato che non vi è nessuna prova di un attacco deliberato, e che probabilmente si tratta di un incidente della difesa ucraina. Questo allevia il quadro nell’immediato, ma la sostanza non cambia: senza la guerra scatenata dalla Russia non vi sarebbe stato neppure il missile ucraino in Polonia. Il segretario generale della Nato ha assicurato, inoltre, che non vi sono indicazioni che Mosca stia preparando un attacco contro l’alleanza. In ogni caso, “la Nato ha rafforzato la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree”, ha riferito Stoltenberg. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha insistito che sono stati missili russi a colpire il villaggio polacco di Przewodow. Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, chiede “un accesso immediato al sito. Ci aspettiamo informazioni dai nostri partner, sulla base delle quali si è giunti alla conclusione che si tratta di un razzo ucraino della difesa aerea”, ha aggiunto. Danilov ha affermato che l’Ucraina è pronta a consegnare “le prove della pista russa”.
La Polonia rimane in allerta, ma non ha invocato l’articolo 4 dell’Alleanza (la consultazione tra Paesi membri in caso di aggressione ad uno di essi). E secondo il premier polacco Mateusz Morawiecki, le prove raccolte sul luogo indicano che non sarà necessario chiederne l’attivazione. Il presidente polacco Andrzej Duda ha definito l’accaduto “un incidente sfortunato”.
Secondo fonti dell’amministrazione Usa, il missile che ha colpito il territorio polacco presso il confine con l’Ucraina in base a valutazioni preliminari era stato lanciato dalle forze ucraine per intercettare un missile russo durante i multipli attacchi in arrivo dalla Federazione russa. Lo riporta Ap, citando tre funzionari dell’amministrazione e rafforzando le dichiarazioni del presidente Joe Biden che al vertice G20 di Bali ha definito improbabile che la Polonia sia stata colpita da un missile sparato dalla Russia.
L’Ucraina chiede “accesso immediato” al luogo colpito da un missile nell’Est della Polonia orientale. Lo ha riferito un alto funzionario della difesa, Oleksiy Danilov, citato dal Guardian. Danilov, segretario del consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, ha chiesto una “indagine congiunta”. Kiev, ha spiegato, si aspetta che i suoi alleati condividano le informazioni alla base delle loro conclusioni secondo cui l’incidente potrebbe essere stato causato dalle difese aeree dell’Ucraina.
“La Nato non è parte del conflitto in Ucraina, provvede al sostegno dell’Ucraina per la sua difesa e forniremo più aiuti per la difesa aerea. L’Ucraina ha il diritto di difendere contro la guerra illegale della Russia. Abbiamo sistemi di difesa aerea operativi 24ore su 24 con aerei, abbiamo sistemi di terra e navali. I nostri sistemi di difesa anti-aerea entrano in funzione se c’è un attacco ma non abbiamo evidenze che in Polonia ci sia stato un attacco deliberato”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg rispondendo ad una domanda sull’opportunità di una no-fly zone in Ucraina da parte dell’Alleanza.
Il missile che ha ucciso due persone in Polonia è partito dall’Ucraina, anche se era di fabbricazione russa. Lo riferiscono alla Cnn due fonti americane informate sulle valutazioni iniziali degli Stati Uniti. I funzionari hanno aggiunto che le valutazioni dell’intelligence sono state discusse durante la riunione di emergenza convocata da Biden a margine del vertice G20 a Bali e sono state condivise nella riunione degli ambasciatori della Nato a Bruxelles.
Il Cremlino ha sottolineato positivamente quella che ha definito “la reazione misurata” degli Usa alle notizie sulla caduta di missili in Polonia, un atteggiamento “in contrasto con le dichiarazioni” di altri Paesi. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.
Il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, ha proposto dieci punti per ottenere la pace in Ucraina ai leader che si sono riuniti al G20 di Bali, in Indonesia. Secondo Zelensky, per raggiungere la pace al primo posto c’è “la sicurezza nucleare“.
I 10 punti
A seguire quella “alimentare” e quella “energetica“. Inoltre il rilascio di tutti i prigionieri e l’attuazione della Carta delle Nazioni Unite. E ancora il ritiro delle truppe russe e la “giustizia”. Quindi “l’ecocidio”, ovvero “la necessità di proteggere immediatamente l’ambiente”, la prevenzione dell’escalation e “la conferma della fine della guerra”.
Sarebbero queste le dieci condizioni imprescindibili per ottenere la pace tra Russia e Ucraina. Zelensky ribadisce inoltre la sua volontà che la pace sia reale, e non solo di facciata. Il leader ucraino ha parlato dei della scaletta dei dieci punti intervenendo in video al G20 di Bali.
Anche il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, recatosi alla conferenza del G20 al posto di Vladimir Putin, è rimasto nella sala mentre Zelensky parlava. Durante il suo discorso, però, Zelensky si è rivolto ai leader del G19. Il suo intento era quello di escludere la Russia.
Zelensky ha poi messo in chiaro: “Non vale la pena offrire all’Ucraina compromessi su sovranità, territorio e indipendenza. Rispettiamo le regole e siamo persone di parola. L’Ucraina è sempre stata leader negli sforzi per il mantenimento della pace e il mondo lo ha visto. Se la Russia dice che vuole porre fine a questa guerra, lo dimostri con le azioni“, dice.
E prosegue: “Non permetteremo alla Russia di aspettare, costruire le sue forze e quindi iniziare una nuova serie di terrore e destabilizzazione globale. Non ci sarà una Minsk-3”. Con questa affermazione, Zelensky vuole riferirsi ai due falliti accordi di cessate il fuoco sullo status della regione orientale del Donbass.
Secondo il leader di Kiev “La Russia violerà subito dopo l’accordo. Esiste una formula ucraina per la pace. Pace per l’Ucraina, l’Europa e il mondo. E c’è un insieme di soluzioni che possono essere attuate per garantire davvero la pace”.