Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è disponibile a modifiche sul dl lavoro. Il dibattito si preannuncia intenso viste la critiche espresse sulle norme che innovano i contratti di lavoro a termine arrivate da numerosi esponenti del Pd, a cominciare dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano e che si sommano a quelle ribadite ancora ieri dalla Cgil. Per Damiano andrà posta particolare attenzione per quello che riguarda apprendistato e contratto a termine che dovrà essere convertito in sede parlamentare. Sul contratto a termine dice che il testo deve essere migliorato perché la durata triennale senza le causali per le assunzioni pone il rischio di provocare un eccesso di flessibilità. Sarà quindi oggetto di una specifica discussione parlamentare e di confronto tra Governo e parti sociali. Un contratto a termine liberalizzato, come quello contenuto nel decreto, renderà poco conveniente il contratto di inserimento anche se successivo all’apprendistato. Critiche che però non preoccupano il ministro. ”Penso ad una buona discussione, ad una riflessione sul merito perché credo che la sostanza del dl sia sicuramente accettabile e quindi approvabile da parte delle Commissioni parlamentari. Io però non ho una visione integralista delle cose e dico che sono pronto ad una correzione se mi convinceranno nel merito che ci sono aspetti particolari del provvedimento che non funzionano. In quel caso, il Parlamento farà bene la propria parte”. Qui si tratta di un normale iter parlamentare che verrà fatto nella dialettica ordinata che ci deve essere tra governo e parlamento”, spiega, rispondendo sull’eventualità di ricorrere, come estrema possibilità, al voto di fiducia. ”Noi vogliamo riflettere sul merito, sul testo che abbiamo depositato e che riconfermiamo. Poi la discussione si farà”.