E’ di 18 morti il bilancio finale dell’attentato avvenuto da parte dei miliziani contro la sede del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite a Mogadiscio. Secondo quanto riferisce una fonte del governo somalo citata dalla ‘Dpa’, tra le vittime, ci sarebbero i civili e tre guardie. Al momento non si conoscono le nazionalità delle vittime. All’interno degli uffici Onu lavora personale somalo e straniero. L’assalto è stato sferrato da almeno sette miliziani, tutti vestiti con uniformi militari, uno dei quali si è fatto saltare in aria all’ingresso del compound per permettere agli altri di entrare. Dopo un’ora di violenti scontri, l’edificio è di nuovo sotto il controllo delle forze del governo somalo e dei peacekeeper dell’Unione Africana. L’attacco è stato rivendicato su Twitter dai giovani mujahedin somali, secondo i quali l’azione aveva l’obiettivo di spingere le Nazioni Unite a “lasciare” il Paese. Il movimento legato ad al-Qaeda ha definito l’Onu “un mercante di morte” che agisce come “una marionetta” nelle mani degli Stati Uniti.
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