Un ragazzo 16enne amico del killer di Monaco è stato arrestato dalla polizia. E’ sospettato di essere stato a conoscenza del piano d’attacco al centro commerciale e di non avere informato le autorità. La polizia ha aggiunto che il 16enne potrebbe aver avuto un anche un ruolo nella pubblicazione del falso annuncio su Facebook in cui si invitavano i ragazzi nel luogo della sparatoria. Ali Sonboly preparava minuziosamente la sua strage da un anno ed aveva un piano dettagliatissimo che ha lasciato nella casa dei genitori come un testamento. Venerdì sera il killer non ha selezionato a priori le sue vittime al momento della sparatoria, nel centro commerciale Olympia di Monaco, ed è forse per questo che nessuno dei morti era compagno di scuola del diciottenne che, secondo gli inquirenti, era un sociopatico con seri problemi psichici per i quali era in cura in ospedale ed a casa, dove sono stati trovati psicofarmaci. Mentre continuano ad emergere particolari sulla strage di Monaco e sulla personalità del giovane killer, la Germania è stata scossa da un nuovo atto di violenza, di cui è stato protagonista un migrante siriano senza legami con il terrorismo. Il ventunenne, già noto alla polizia come un soggetto violento ed in attesa di asilo politico, ha ucciso a colpi di machete una donna che lavorava in un negozio di kebab a Reutlingen, vicino Stoccarda. Questo è avvenuto nel giorno in cui il ministro della Difesa apre all’arruolamento nell’Esercito tedesco di rifugiati e si prevedono polemiche per un nuovo fatto di violenza che giunge a pochi giorni dalla strage di Monaco e dall’aggressione da parte di un altro rifugiato su un treno in Baviera a colpi di ascia. L’uomo ha ferito altre due persone, un uomo e una donna. L’aggressore, che è stato arrestato pochi minuti dopo dalla polizia, è un ventunenne in attesa di asilo da parte del governo Merkel, che fino ad ora è stato particolarmente aperto nell’accoglienza dei rifugiati provenienti dalla Siria. Non sono ancora chiare le ragioni del gesto dell’uomo, che era noto alle forze dell’ordine per precedenti altri atti di violenza da lui compiuti, anche se l’ipotesi più probabile sembra quella di una lite. Non è stato però confermato che la donna uccisa fosse incinta, come riferito da un testimone citato dalla Bild. Comunque sembra proprio che i due si conoscesessero e lavorassero nello stesso ristorante di kebab, il Mangal, nelle cui vicinanze è avvenuta l’aggressione. Nella furia omicida l’uomo, che ha agito da solo, si è addirittura messo ad inseguire con il suo machete una macchina della polizia. E’ stato investito a quel punto da un’auto privata, è caduto ed è stato bloccato dalla polizia, immediatamente intervenuta. E ad una Germania che si scopre sempre più vulnerabile ha rivolto il suo pensiero anche il Papa che parla di terribile violenza di cui sono caduti vittima soprattutto giovani. Papa Francesco ha appreso con costernazione le notizie del terribile fatto di violenza avvenuto a Monaco e ricorda che sono morti tanti, soprattutto giovani, partecipando al dolore dei sopravvissuti ed esprimendo la sua vicinanza nella sofferenza e ringraziando le forze di soccorso e dell’ordine per il loro impegno attento e generoso. Il profilo delle vittime della strage di Monaco, è quello di giovanissimi e immigrati, uccise da un proprio coetaneo. Un pomeriggio di terrore il cui bilancio è di 10 morti (cinque giovani e 4 adulti), di cui uno è l’attentatore, e 27 feriti. Avevano tra i 13 e i 21 anni otto delle nove vittime della carneficina nella quale è morta anche una donna di 45 anni. A sparare, dunque, come annunciato, è stato un tedesco-iraniano di 18 anni. Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. E’ stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale ‘Olympia’ dove ha completato la strage.
Cocis