E’ morto in carcere un monaco tibetano dopo essere stato picchiato e torturato dalla polizia cinese che l’aveva arrestato con l’accusa di aver affisso alcuni manifesti inneggianti all’indipendenza del Tibet. A denunciare l’accaduto è Radio Free Asia, emittente radiofonica con sede negli Stati Uniti che ha raccontato la vicenda di Khawang, un monaco tibetano 32enne morto nel carcere di Nyagrong dove era recluso da maggio. “La polizia ha usato la forza per fargli ammettere di essere stato lui il responsabile dell’affissione dei manifesti”, ha raccontato alla radio Yeshe Sangpo, del governo tibetano in esilio. “L’Unione Europea è preoccupata dal deteriorarsi della situazione in Tibet”, aveva dichiarato martedì l’Alto Rappresentante della politica estera europea, Catherine Ashton, che ha mostrato la sua preoccupazione soprattutto per gli arresti di massa, dopo le auto-immolazioni di due uomini e una donna che si sono dati fuoco davanti ad alcuni importanti monasteri di Lhasa a fine maggio. A causa di tali eventi le autorità cinesi hanno rafforzato le misure di sicurezza in Tibet.
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