L’Rt nazionale sui contagi da coronavirus in Italia è sotto l’1. Lo dice il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, riportato dal Corriere, dal quale il ministero ricaverà i dati per assegnare alla regioni le fasce di rischio corrispondenti.
Nuovo monitoraggio, Rt in calo
L’indice di contagiosità, riferito al periodo dal 30 dicembre al 12 gennaio, è sceso al 0,97 a livello nazionale, in calo rispetto alla scorsa settimana quando era arrivato a 1,09, con un picco di 1,25 in Alto Adige. Un dato in controtendenza rispetto alle cinque settimane precedenti.
Secondo quanto riporta il monitoraggio, nonostante venga registrato un miglioramento generale “sono quattro le Regioni con una classificazione di rischio alto, vale a dire Sicilia, Sardegna, Umbria e Alto Adige ( erano 11 la settimana precedente), 11 con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso.”
Nuovo monitoraggio, la situazione della Lombardia: richiesta la zona arancione
Discorso a parte per la Lombardia che ha domandato il ricalcolo dei dati sui contagi nel suo territorio, facendo ricorso al Tar del Lazio, che però si pronuncerà lunedì prossimo. Una decisione importante che potrebbe stravolgere il sistema di assegnazione dei colori alle regioni.
Intanto la giunta lombarda è tornata a chiedere il cambio di fascia di rischio. Come scrive il Corriere, i tecnici della Regione dovrebbero trasmettere al ministero della Salute i nuovi dati ammettendo di aver sbagliato il calcolo dell’Rt nell’ultimo monitoraggio.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, potrebbe quindi firmare l’ordinanza che cambierebbe il colore della Lombardia, sentito il parere della Cabina di regia, che potrebbe tornare in arancione già da domenica.
“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze” ha scritto su Facebook il governatore Attilio Fontana.
Nuovo monitoraggio, la pressione sulle terapie intensive
Se l’indice di contagio tende a un miglioramento, rimane alta la pressione sugli ospedali. In 12 Regioni il tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche è sopra la soglia critica, al pari della settimana precedente.A livello nazionale, invece, è sceso sotto il limite individuato al 30%.
Come emerge dal rapporto “complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.636 (12 gennaio 2021) a 2.487 (19 gennaio 2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 23.712 (12 gennaio 2021) a 22.699 (19 gennaio 2021)”
“Tale tendenza a livello nazionale sottende – si legge ancora – forti variazioni inter-regionali con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive“.
Nuovo monitoraggio, i colori delle regioni
Ad oggi Alto Adige e la Sicilia dovrebbero restare in zona rossa perché in base alla legge, devono rimanervi per almeno due settimane.
Le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta dovrebbero, invece, rimanere in zona arancione dopo esservi entrate la settimana scorsa.
Calabria, Emilia-Romagna e Veneto si trovavano già in zona arancione nei precedenti sette giorni, ma i nuovi dati non dovrebbero comunque permettere il passaggio in zona gialla.
Potrebbero rimanere gialle, invece, Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, anche se quest’ultima è l’unica in peggioramento, mentre in zona bianca potrebbe andare la Provincia autonoma di Trento.