Enrico Montesano è stato squalificato da Ballando con le stelle per aver indossato una maglietta con simbolo e motto della Decima Mas durante le prove del programma di Rai1. Dopo la drastica decisione l’attore concorrente del dance show si era scusato (“Non c’era in me nessuna intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante”, aveva scritto su Facebook), ma adesso, sempre attraverso i suoi canali social, ha fatto anche sapere di essersi rivolto al proprio legale per tutelare la sua immagine.
Montesano contro la Rai dopo la squalifica da Ballando
“Avendo avuto notizia che la Rai vorrebbe disporre il mio allontanamento dal programma Ballando con le stelle, dichiaro la mia assoluta buona fede e ricordo di essere stato un parlamentare di sinistra, in linea con la mia fede politica che non può essere certo accostata a quella fascista” si legge nel post pubblicato da Enrico Montesano. Il 77enne romano ribadisce poi di essere un collezionista di T-shirt e che la maglietta in questione “contiene una frase di Gabriele D’Annunzio che è liberamente riprodotta anche nei libri di studio di letteratura italiana adottati nelle scuole”.
“Ho precisato che la maglietta da me indossata, che fa parte di una mia collezione da anni è in vendita pubblica nei negozi italiani senza che alcuno abbia mai pensato trattarsi di uno strumento di propaganda antidemocratica” scrive ancora Montesano per poi soffermarsi sulla responsabilità della Rai rispetto alla messa in onda delle immagini contestate. “Altresì aggiungo che la maglietta da me indossata è stata vista dai rappresentati della Rai sia durante le mie prove della prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, senza alcuna obiezione. Aggiungo che il materiale montato e messo poi in onda è stato ulteriormente esaminato dai rappresentati della Rai che non hanno minimamente dubitato della regolarità e della liceità delle immagini” dice quindi Montesano, concludendo con l’annuncio di essersi rivolto al suo legale: “Ho dato mandato all’avvocato Giorgio Assumma insieme al mio agente Settimio Colangelo di esaminare la situazione per tutelare al meglio la mia identità personale e la mia onorabilità”.