Il Presidente del Consiglio Mario Monti, si è recato oggi alla Camera per un’ informativa sul trattato europeo per la disciplina dell’ Unione Europea. “Non solo rigore e pareggi di bilancio, ma occorre pensare alla crescita dei Paesi dell’Unione europea”, ha affermato il premier. Con il “fiscal compact” e cioè con il nuovo patto fiscale, che – ha ammesso Monti – non potrà essere a 27 data l’opposizione della Gran Bretagna – anche la Banca centrale europea sarà ‘più rilassata’.
Una volta che il contesto europeo sarà strutturalmente disciplinato sul bilancio, può darsi che la Bce nella sua indipendenza, si senta più rilassata” ha detto Monti riferendosi all’azione della Bce sull’acquisto di titoli di Stato.
Il presidente del Consiglio durante l’informativa alla Camera ha illustrato gli obiettivi del governo italiano nell’ambito della stesura del nuovo patto fiscale europeo: “Non sarà a 27 – ha esordito il premier – a causa della non adesione del Regno Unito, probabilmente sarà a 26. La conferenza intergovernativa per questo nuovo trattato è in corso, in fase avanzata, e il governo italiano persegue tre obiettivi fondamentali: assicurare l’unitarietà e l’integrità del diritto Ue e del quadro istituzionale promuovendo una rapida futura integrazione del nuovo trattato internazionale in seno al trattato dell’Unione in linea con la tradizione italiana di favorire il metodo comunitario. Il secondo obiettivo dell’Italia rispetto alle norme di disciplina delle finanze pubbliche è evitare che si introducano vincoli più rigidi, limiti procedurali o ulteriori sanzioni rispetto a quelli del patto di stabilità, dopo la riforma del six pack approvato dal consiglio e dal Parlamento solo pochi mesi fa”.
Se l’obiettivo dichiarato è dotare l’Unione di un più solido pilastro economico – ha spiegato Monti – è necessario bilanciare le norme con disposizioni per la crescita e la competitività rafforzando l’integrazione economica”.
Il premier ha infatti sottolineato che “le modifiche al trattato europeo sono particolarmente concentrate su due tematiche: una è quella del perfezionamento di ulteriore sistemi di disciplina di bilancio l’altra, più nuova e complementare alla prima, su cui stiamo particolarmente spingendo, è l’agenda per la crescita. Sappiamo che l’esito del consiglio europeo dell’8 e 9 dicembre è stato soddisfacente solo in parte, osservatori e mercati hanno percepito infatti la timidezza nelle conclusioni sulla crescita e l’inadeguatezza delle munizioni per combattere il contagio finanziario perciò ha deciso di varare al più presto questo nuovo trattato”.