Monti: L’Italia non fallirà. Berlusconi-Casini: fiducia sulla manovra

“Senza questo pacchetto di riforme l’Italia rischia di fare la stessa fine della Grecia con gravissime ripercussioni sull’Europa intera. C’è in gioco il futuro dei nostri figli”. Il presidente del consiglio illustrando la sua manovra Salva Italia non usa giri di parole per illustrare il delicato periodo che vive l’Italia e l’Ue. “Al di fuori dell’euro ci sono il baratro della povertà e della stagnazione, il crollo dei redditi, del potere di acquisto, il prosciugamento delle fonti del credito, l’isolamento e soprattutto l’assenza di futuro per il Paese e le giovani generazioni”. Per il professore “non esiste alternativa e i sacrifici di oggi ci danno la speranza di poter costruire nei prossimi mesi le basi di una fase di crescita”. E sicuro Mario Monti che “l’Italia non fallirà”. Il professore rimarca nell’Aula di Montecitorio che se “l’Italia non converte la spirale negativa sul debito che ispira diffidenza sui mercati internazionali ci sarebbero conseguenze drammatiche fino a mettere a rischio la moneta comune e colpire al cuore l’integrazione europea avviata 60 anni fa”. “Mai come oggi – avverte il presidente del consiglio – gli sguardi dell’Europa e del mondo sono concentrati su quest’aula”. Più tardi intervenendo al Senato il professore sottolinea l’importanza di questa manovra che “oltre salva-Italia passa anche come un salva-Europa”. Ricorda che il pacchetto di misure si ispira a “rigore, equità e crescita” che contiene dei sacrifici ma “non farli” porterebbe “l’Italia al crollo” ovvero “in una situazione simile a quella della Grecia”.

Ora la palla passi ai partiti che sono chiamati ad approvare il pacchetto di misure varato dal governo Monti. L’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, è convinto che se senza fiducia Mario Monti rischia di fare un buco nell’acqua. “Devono porre la fiducia – dice il leader del Pdl – altrimenti non credo ci sia la possibilità di approvare la manovra”. “Questa manovra contiene diverse cose su cui non siamo aperti. Tuttavia il problema non è una singola parte ma la necessità di approvarla per intero per la situazione che si è creata”. Silvio Berlusconi, conversando alla Camera con i giornalisti subito dopo aver ascoltato il discorso del premier, ha confermato di sostenere “questo governo lealmente e continueremo a sostenerlo. E lo faremo – ha concluso – anche se ci saranno, dopo il lavoro della Commissioni, delle cose su cui non avremmo un opinione positiva”. Contrario alla manovra è il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. “Così com’è noi la manovra non la votiamo. La respingeremo se non sarà corretta. Perché la reputiamo iniqua e ingiusta, da riscrivere in Parlamento”.

Pierferdinando Casini concorda con Silvio Berlusconi sulla necessità di porre la fiducia sulla manovra. “Una volta tanto sono d’accordo con Berlusconi: è presumibile che su questa manovra si metterà la fiducia”. “E’ presumibile che si metterà la fiducia: adesso si faccia un bel lavoro di approfondimento in Commissione” dice Casini secondo il quale “c’é bisogno di tempi rapidi per non vanificare tutto quello che è stato fatto”. E ribadisce che “almeno in questo caso la mia idea non è differente da quella di Berlusconi, ma analoga”.

Per Pierluigi Bersani la manovra “non è abbastanza equa, vogliamo migliorarla”. “Confermiamo – ha aggiunto il segretario del Pd – che siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità, ma abbiamo detto anche con nettezza che cosa faremmo noi”.

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