Monti: “Noi e Ue alla fine del Tunnel”. “Elezioni? Sì, ma dopo riforma”

“Noi e l’Ue siamo alla fine del tunnel”. E’ quanto afferma il premier Mario Monti, in merito alla crisi che grava sull’Europa, in un’intervista a Radio Anch’io. ‘La spending review non è una nuova manovra’, ha sottolineato il premier. ‘I compiti non finiscono mai, come gli esami’. “Lo scenario peggiore che voglio esorcizzare sarebbe quello delle elezioni che si tengono sì a scadenza naturale ma a cui si arrivasse senza una riforma della legge elettorale e in un clima di disordinata rissa tra partiti”, ha precisato Monti. Il professore non ha dubbi: niente elezioni senza riforma. Ed in tale prospettiva è indispensabile “seguire il monito del capo dello Stato”. “Se si arrivasse alle elezioni senza la riforma della legge elettorale in un clima di rissa tra partiti, la combinazione di queste cose darebbe ai cittadini italiani la sensazione che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere questo governo ma non ha fatto i compiti in casa propria nel senso delle riforme da fare”, ha sottolineato il premier. Nel caso ciò accadesse, sottolinea ancora il Presidente del Consiglio, “i mercati internazionali sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quel che succederà dopo questo Governo”.

E per questo si dovrebbe “seguire il monito del capo dello Stato a fare la riforma elettorale e a rendere esplicito l’impegno a voler proseguire con la disciplina di rigore indicata dall’Europa”. “Il clima di disordinata rissa tra partiti con i dubbi sulla riforma della legge elettorale legittima i mercati a nutrire scetticismo su quel che succederà dopo questo governo”, sottolinea ancora Monti. Ed in merito agli effetti sullo spread dovuto alle polemiche sulla riforma elettorale, dichiara: “Una relazione c’é, ma più che con la data delle elezioni è con il clima complessivo fra oggi e la data delle elezioni”.

“Se – ha proseguito il premier – continuando nella prova di responsabilità finora data i partiti accogliendo il monito forte del capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi ad una continuazione di un linea europea, di disciplina e di riforme strutturali, o invece a divaricare rispetto a questa linea, tutto ciò sarebbe elemento utile per i mercati e per i cittadini italiani”.

“Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda”.Il presidente del Consiglio , risponde così, con una punta di sarcasmo, a chi gli chiede se e con chi intenda scendere in campo in vista delle prossime elezioni.

In merito ai suoi “prossimi impegni europei”Monti dichiara di partire per “il suo ‘tour in Europa con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’euro e dare un deciso impulso alla crescita europea”. “Sarà questo, ha detto ancora a Radio Anch’io, l’obiettivo degli incontri che inizieranno oggi con la visita al presidente francese Francoise Hollande”.

“E’ molto importante che tutti in Europa ci impegniamo a far sì che l’euro non sia fattore di disintegrazione”. Lo ha detto Mario Monti parlando a Radio Anch’io del ‘tour europeo’ che inizia oggi. “La chiave di volta deve essere l’attuazione senza ritardi delle decisioni prese a Bruxelles”, ha aggiunto.

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