“La riforma del mercato del lavoro, rappresenta un impegno di riforma di rilievo storico per l’Italia che porta nella continuità a una svolta”. Così il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha introdotto la conferenza stampa sulla versione definitiva del ddl sulla riforma del mercato del lavoro, messa a punto dal governo dopo il vertice tra il premier e i leader di partito. “Una riforma – ha sottolineato il premier – che mira a obiettivi di efficienza e di equità. Avremo – ha proseguito – un mercato del lavoro inclusivo e dinamico in grado di contribuire alla creazione di occupazione, contribuendo alla crescita sociale ed economica e alla riduzione della disoccupazione”. Monti ha spiegato che “si è accresciuta in misura rilevante la flessibilità in uscita, ma con una serie di garanzie che rispettano la necessità che i giudici del lavoro non entrino troppo in valutazioni che appartengono alla responsabilità del datore di lavoro e siano lì a tutelare lavoratori che fossero oggetto di licenziamenti ingiustificati di carattere discriminatorio. Parallelamente alla riforma del mercato del lavoro – ha aggiunto Monti – il governo ha deciso di mettere in campo anche un ammodernamento della rete di sicurezza universale, rendendo più efficiente e coerente il sistema degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive in prospettiva universalizzante e un rafforzamento dell’occupabilità delle persone”.
Il presidente del Consiglio è tornato sulla difficoltà della mediazione, sia all’interno della compagine governativa, sia della composita maggioranza che sostiene l’esecutivo e, ovviamente, nel confronto con le parti sociali: “Una fase di dibattito su temi così sensibili – ha detto Monti – e delicati comporta anche aspetti di contrasto tra visioni diverse, ma crediamo di avere raggiunto un punto di equilibrio che consentirà, una volta concluso l’iter parlamentare e una volta sedimentatasi la riforma, di avere un contesto italiano molto più propizio ad uno sforzo coesivo del Paese come quello necessario in questo momento ancora molto difficile”. All’interno del governo, ha confermato Monti, sono state raggiunte “quelle intese tipiche di un ddl approvato ‘salvo intese’”. Il premier non ha mancato poi di ricordare, rivolgendosi al ministro del Lavoro Elsa Fornero (al suo fianco), che “la riforma delle pensioni introdotta in Italia oggi viene senza discussione alcuna considerata un punto di avanguardia nella società italiana”.
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