Monti: Summit Ue difficilissimo, serve unità governo-parlamento

“È importante che in un momento così intenso l’Italia arrivi al negoziato del Consiglio europeo che è difficilissimo, con la forza di un tandem parlamento-governo, di un sistema paese che muova in una direzione unificata”. Così il presidente del Consiglio Mario Monti parlando alla Camera in occasione del dibattito sulla politica estera del governo in vista del summit del 28 e 29 giugno. “Io sono disponibile a lavorare fino a domenica sera – aggiunge il premier – perché alla riapertura dei mercato lunedì 2 luglio ci si presenti irrobustiti” dal punto di vista della “crescita” ma “anche da meccanismi soddisfacenti per resistere alle tensioni del mercato. Non possiamo permetterci che questa straordinaria costruzione dell’Unione europea possa andare distrutta”. Il presidente del Consiglio difende la proposta dell’Italia “di usare i firewalls Efsf-Esm che è un meccanismo di stabilità che si applica a chi, avendo rispettato gli obblighi di finanza pubblica, chieda che venga anticipato quel tardivo riconoscimento che il mercato riserva a questi progressi”. Il presidente della Bundesbank, aggiunge il premier, “a giudicare da un’intervista ha capito male la proposta dell’Italia”. Monti si dice “un po’ stufo come europeo di sentire che la crisi dell’eurozona sia sempre parte dell’agenda dei G8 e G20″ e difende il lavoro dell’Italia: “È stata plasmata una agenda comune europea su cui il governo italiano è particolarmente protagonista, così come hanno riconosciuto i governi degli altri paesi”, osserva Monti che continua: “Non dobbiamo aver nessun complesso, noi rispettiamo le regole. Se non le rispettiamo siamo consapevoli che possiamo essere sanzionati”. Nella conferenza stampa di Villa Madama, ricorda il premier, “ho colto l’occasione per ricordare che furono Francia e Germania i principali protagonisti della più grande e prima violazione delle regole, che ha portato con sé una serie distruttiva di comportamenti e di imitazioni”. Monti poi lancia una frecciata a Berlino: “Durante i vertici europei io uso sempre più spesso la considerazione numerica e profondamente politica per cui non ci sono solo alcuni stati membri ad avere un Parlamento e altri no, una Corte costituzionale e altri no. Mi fa piacere essere portatore, con tutta la carica di convincimento di cui posso essere capace, degli indirizzi del Parlamento italiano”. Per la crescita in Europa, ribadisce Monti, “un tassello importante è rappresentato dagli investimenti pubblici produttivi, che corrisponde a un’antica convinzione, persino teorica maturata da chi vi parla”. Monti auspica una rapida approvazione del ddl sulla riforma del lavoro all’esame della Camera. “È un punto centrale nell’agenda di riforme strutturali”, sostiene il premier che annuncia: “Se c’è l’approvazione definitiva scriverò domani una lettera al presidente del Consiglio Ue e al presidente della commissione, per informarli dei progressi compiuti dall’Italia sulle varie riforme che al nostro Paese venivano richieste”. Non solo. “Ci siamo impegnati a risolvere tempestivamente il tema degli esodati e alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali, e lo ribadiamo”, prosegue il premier che dichiara: “Stiamo lavorando anche sulla base delle costruttive proposte arrivate dai gruppi parlamentari”. (fonte il Velino)

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