MoodY’s ci declassa ancora

L’agenzia di rating non ha dato fiducia ad un esecutivo che ha offerto al mondo un triste spettacolo, sarebbe stato per loro un atto di incoscienza professionale. Le agenzie di rating formulano il loro giudizio sulla basse della solvibilità e serietà dei debitori. Il loro voto influenza le scelte dei tanti investitori internazionali, ma anche di tantissime famiglie di piccoli risparmiatori. Il risparmio delle famiglie italiane è considerato da Mody’s un elemento di grande affidabilità e stabilità del nostro sistema. Ma questo non deve essere motivo di conforto ma di ulteriore preoccupazione, perché il valore di mercato del nostro risparmio si è ulteriormente ridotto con lo spreed oltre i trecento punti percentuali.Molti osservatori stranieri in sottovoce sostengono che l’Italia dei sovranisti sarà costretta a sacrificare il risparmio di tante virtuose famiglie italiane, sull’altare del debito pubblico. Intanto i grandi capitali sono già andati all’estero. Eppure i sondaggi sono favorevoli alla compagine governativa. Ma per quanto ancora? Già ci sono le prime avvisaglie circa il riporre la fiducia in un governo che si affida più o meno palesemente a manine nascoste e poi corre ai ripari. La fredda analisi di Mody’s riconosce, però, la forza della seconda manifattura d’Europa, i risultati all’export alle aziende migliori, ma dubita fortemente della nostra prospettiva di crescita e del livello dei nostri investimenti, che se fossero più elevati, giustificherebbe l’innalzamento del deficit.Per fortuna che gli analisti di Mody’s non si sono accorti o per puro pietismo hanno fatto finta, delle polemiche sulle pedemontane o del valico del Brennero, per non parlare del miliardo e mezzo di euro congelati, e stanziati dal Cipe per le infrastrutture. Il Ministro Toninelli ci offre settimanalmente spettacoli a dir poco lacrimevoli e non si rende conto del dicastero che guida. IL Vice Premier Di Maio se ne va da Vespa a denunciare la manina segreta che avrebbe inserito nel DEf il condono anche per i capitali all’estero e il suo alter ego Salvini gli rinfaccia che era frutto del loro contratto di governo. Hanno creato ansie nei mercati finanziari inutili, al solo scopo di conservare il consenso e tenere alta la tensione tra il proprio elettorato e cercare di tenerlo buono almeno fino alle elezioni europee di maggio 2019. E ci meravigliamo o gridiamo al complotto internazionale se le agenzie di rating abbassano sempre di più il nostro grado di affidabilità.I danni che si stanno creando al Paese sono veri, falsi invece gli stupori.

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