“Gli elevati livelli di debito pubblico che difficilmente diminuiranno nei prossimi anni, la crescita lenta e la mancanza di un’agenda di politica economica coerente”. Per Moody’s sono questi i fattori principali che motivano “La nostra visione creditizia dell’Italia, valutata al livello Baa3 con outlook stabile”. Lo scrive l’agenzia di rating in una nota di aggiornamento precisando che si tratta di una “credit opinion” e non di una decisione sul rating dell’Italia.
“La formazione di un governo di coalizione di centrosinistra dovrebbe far prevedere un periodo di stabilità politica in Italia, che è positivo nei confronti di uno scenario di debole crescita dell’economia domestica e incerte prospettive di crescita globale”: scrive Moody’s, ggiungendo che il nuovo governo “dovrebbe anche consentire la presentazione tempestiva del bilancio 2020” e che “sarà meno euroscettico rispetto al precedente governo del Lega/M5s” e “meno conflittuale nei confronti dell’Europa”.
“Abbiamo ridotto le nostre previsioni di crescita per l’intero anno a solo lo 0,2% (dallo 0,4% in precedenza)”: così Moody’s nella nota di aggiornamento sull’Italia in merito al pil del 2019 in cui afferma che “prevediamo una performance di crescita leggermente più forte nella seconda metà dell’anno, con tassi di crescita trimestrali dello 0,1-0,2%” grazie “principalmente ai continui sviluppi positivi sul mercato del lavoro e sulle esportazioni”.