Morandi rende “pop” la festa per i 75 anni del Senato

È proseguita all’interno di Palazzo Madama la festa per i 75 anni del Senato, voluta dal presidente Ignazio La Russa e iniziata con un concerto della Banda interforze a piazza Navona, per simboleggiare l’apertura dell’istituzione ai cittadini. Fra le iniziative formali si annoverano la presentazione di un francobollo e di una moneta e il convegno in aula Il Senato nella storia dell’Italia repubblicana, ma anche un altro momento che ha unito “pop” e istituzioni: il concerto di Gianni Morandi che ha aperto i lavori con l’Inno di Mameli, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del premier, Giorgia Meloni, e del presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra. Le celebrazioni sono state, inoltre, l’occasione per una sorta di “gemellaggio” con il Parlamento israeliano, rappresentato dal presidente della Knesset, Amir Ohana: anche Israele compie 75 anni.

Morandi emoziona l’aula del Senato – e non solo – con l’Inno nazionale

“Non è solo il nostro settantacinquesimo, è anche il settantacinquesimo di Israele, per questo ho chiesto al mio amico Ohana, che è qui con il suo compagno, di volerci onorare della sua presenza. Grazie veramente per essere qui e per festeggiare con noi i 75 anni di Israele”, ha detto La Russa rivolto al collega israeliano, che era seduto al fianco della senatrice a vita Liliana Segre.

“Questa celebrazione l’ho voluta, l’ho sentita veramente necessaria”, ha detto La Russa, spiegando che “ricordare la prima seduta del Senato significa ricordare il momento in cui, insieme alla nostra Carta costituzionale, il popolo ritornava ad essere veramente sovrano del suo destino e la prima seduta, quella di 75 anni fa, in cui i senatori venivano eletti a suffragio universale direttamente dai cittadini ed andavano ad onorare con la partecipazione popolare un Senato che era presidio della libertà, della democrazia, dei valori che sono insiti nella prima parte della Costituzione, che noi vogliamo non solo ricordare ma tramandare e onorare”.

La cerimonia – che è proseguita con una tavola rotonda con gli interventi del giornalista Stefano Folli, degli storici Ernesto Galli della Loggia e Giuseppe Parlato, e della ex senatrice e presidente dell’associazione “Italia decide”, Anna Finocchiaro – era stata preceduta dalla presentazione della moneta e del francobollo celebrativi e dall’annullo filatelico del francobollo con, tra gli altri, il ministro per le imprese e il Made in Italy Adolfo Urso. “Un francobollo è per sempre, soprattutto per chi li colleziona e li tramanda magari di padre in figlio, esattamente come noi vogliamo tramandare i valori della nostra Costituzione”, ha detto La Russa, sottolineando che “a volte ci dimentichiamo l’importanza che nella storia ha avuto questa affrancatura che dava il permesso, il diritto di comunicare tra le persone con lo Stato che se ne faceva interprete”.

“Ancora oggi – ha aggiunto il presidente del Senato – questa valenza rimane e rimane ancora di più il fatto simbolico che nel 75esimo anniversario della Repubblica e della prima seduta il Senato si unisce in questo ricordo commosso”. “L’Italia riparte anche dalla sua storia”, ha scritto Urso su Twitter, richiamando i valori di “libertà, democrazia, indipendenza e rinascita” che l’anniversario del Senato porta con sé.

Ma fra i momenti più suggestivi della cerimonia si annovera certamente l’Inno cantato da Morandi, “un’icona della cultura musicale italiana”, ha sottolineato La Russa, che ha donato al cantante la campanella con la quale vengono guidate le sedute. Il concerto, come già avvenuto per quello  della banda interforze, è andato in diretta tv e ha trasmesso pienamente l’atmosfera gioiosa della festa. ”Il presidente La Russa mi ha chiesto di cantare Fatti mandare dalla mamma, certo, alla mia età.. Si può fare?”, ha detto il cantautore rivolto alla platea d’eccezione. ”Sii”, è stato il coro che si è alzato dall’emiciclo. ”Allora dai, la posso anche cantare…”, ha scherzato Morandi, seguito poi nel canto anche dall’aula, a partire dal premier Meloni. ”La prima canzone che ho fatto è del 1966, ma non ricordo chi era presidente del Senato… Comunque, quando c’era la prima seduta dell’Aula, io c’ero già, avevo 3 anni…”, ha poi raccontato il cantante, ammettendo una certa emozione, nonostante la lunga carriera.

Ai 75 anni del Senato sono dedicati inoltre una apposita pagina web dedicata con i resoconti stenografici dell’Assemblea, i documenti dell’Archivio storico del Senato, le prime pagine dei quotidiani di allora e immagini d’epoca e una mostra a Palazzo Giustiniani (aperta al pubblico fino all’11 giugno tutti i fine settimana, i festivi e in occasione della Notte dei musei del prossimo 13 maggio) sul percorso che, dai primi tentativi costituzionali giacobini, ha portato allo Statuto Albertino e alla nostra Costituzione.

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