E’ morta nella sua casa romana l’attrice Elsa Martinelli. Da tempo malata, aveva 82 anni. Nata a Grosseto, si era trasferita nella capitale da giovanissima. A scoprirla e lanciarla nel mondo del cinema è stato Kirk Douglas, che negli anni Cinquanta la scelse personalmente per il western ‘Il cacciatore di indiani’ dopo aver visto una sua foto su una rivista.
Elsa aveva cominiciato a lavorare come indossatrice e fotomodella in tutto il mondo grazie allo stilista Roberto Capucci.
Buona parte della sua carriera da instancabile signora del set, una settantina di pellicole in tutto, appartiene ai due decenni della sua giovinezza, gli anni ’50 e ’60, dal momento che già nel decennio successivo si concede sempre meno volentieri all’obiettivo del cinema in favore della televisione. Fa eccezione, nel 1976, il suo bellissimo personaggio per ‘Il garofano rosso’ diretto da Luigi Faccini e tratto dal romanzo di Elio Vittorini. Sposata nel 1957 con il conte Franco Mancinelli Scotti di San Vito, da cui ha avuto una figlia, Cristiana, che ha seguito le sue orme nel campo della recitazione. Nel 1968 si è risposata con il fotografo e designer Willy Rizzo.
Frequentatrice del jet-set internazionale, incise anche un disco e nel 1971 ha anche presentato il festival di Sanremo. Nel 1986 comparve nella serie di telefilm ‘Atelier’ e, dopo molti anni di assenza, tornò sul grande schermo nel film dell’esordiente Eugene Levy, ‘Sette criminali e un bassotto’ del 1992. Nel 1995 ha pubblicato una autobiografia dal titolo ‘Sono come sono. Dalla dolce vita e ritorno’ e, come attrice, si è concessa un atteso ritorno, nel 2004 con la terza stagione della mini-serie ‘Orgoglio’ con un ruolo da perfida tessitrice di intrighi. I funerali si svolgeranno a Roma, martedì 11 luglio, alle 11 nella chiesa di S.Maria del Popolo.