E’ morta a Granada all’età di 92 anni, la scrittrice spagnola Teresa Pamies, uno degli ultimi rappresentanti della generazione di intellettuali costretti all’esilio dalla dittatura franchista. Pamies, paladina di tante battaglie per la democrazia, la libertà e i diritti delle donne, è autrice di romanzi dolenti come “Testamento di Praga”, “Quando eravamo rifugiati”, “Gente dell’esilio” e “La memoria dei morti”, in cui affiorano le vicende autobiografiche legate al suo peregrinare tra l’Europa e l’America dopo aver abbandonato la Spagna alla fine della guerra civile del 1939. Militante delle organizzazioni socialiste e comuniste fin da giovanissima, Pamies visse dal 1940 prima in Messico, quindi in Cecoslovacchia e infine in Francia, per far ritorno in Catalogna nel 1971. Sul suo esilio a Praga scrisse il libro “Testamento di Praga” che nel 1970 vinse il Premio Josep Pla de las Letras Catalanas. E’ autrice di una ventina di romanzi, di cinque raccolte poetiche ed anche di alcuni saggi e prose. Tra i suoi libri spicca “Romanticismo militante”, un’opera particolarmente apprezzata dalla critica e molto amato dallo scrittore spagnolo Manuel Vazquez Montalban, secondo il quale è “utilissimo come censimento e campionario dei tipi umani miticizzabili dal comunismo internazionale dalla fine della prima guerra mondiale sino ai complessi e rivoltosi anni Sessanta”. Tra i suoi libri più recenti figura “Ribellione dei vecchi”, un diario narrativo sulla Primavera di Praga del 1968.
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