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Vittime della loro stessa passione. Sono morti intrappolati nella Grotta del Sangue di Palinuro, Susy Cavaccini, Andrea Pedroni, Douglas Rizzo e Panaghiotis Telios. La tragedia è avvenuta ieri, ma oggi ci si interroga sul perché. Ed infatti gli inquirenti provano oggi a ricostruire i fatti, e a capire cosa sia successo. Stando a quanto rilevato dagli interrogatori dei quattro superstiti, usciti miracolosamente illesi dal ventre della Grotta del Sangue, il gruppo di otto persone immersosi nella grotta ha scelto di seguire un percorso “alternativo” a quello consueto.
Ancora ignoto il motivo di una simile decisione, sulla quale ora gli investigatori indagano. La scelta di seguire una traiettoria diversa da quella consueta, potrebbe essersi rivelata fatale. Gli otto escursionisti, infatti, si sono ritrovati in uno stretto budello di roccia, al buio totale a causa del fango che si è sollevato copioso al loro passaggio. Quattro di loro, a tentoni, sono riusciti a tornare indietro, mettendosi in salvo, mentre per gli altri quattro non c’é stato niente da fare. Rimasti prigionieri nel cunicolo, hanno dovuto affrontare una fine atroce. Intanto gli esami esterni effettuati stamani dal medico legale, il dottor Adamo Maiese, sui corpi dei quattro subacquei hanno confermato nell’annegamento la causa del decesso.
. Non c’é stato bisogno dell’autopsia per chiarire le cause del decesso. Una morte atroce resa ancora più drammatica dal disperato tentativo di risalita quando ormai scarseggiava la scorta di ossigeno nelle bombole. Sconcerto a Palinuro, dove l’intera città si interroga senza riuscire a darsi una risposta. “La Grotta del Sangue è una delle grotte più battute e meno pericolose – spiega il sindaco di Centola-Palinuro Carmelo Stanziola -. Fatalità, errore di sottovalutazione? Non lo sappiamo, certo è che questa sciagura ci ha sconvolti”.
