Morti e droga su coste siciliane, continua mistero ritrovamenti

Droga e cadaveri. Ritrovamenti inquietanti e macabri si succedono da qualche mese sulle coste siciliane. Gli ultimi ieri nell’Agrigentino: sulla spiaggia di Licata e’ stato recuperato un corpo tra gli scogli. Non molto distante, sulla spiaggia San Leone di Agrigento, sono stati trovati 50 a panetti di droga, per complessivi 3 chili, probabilmente trascinati dalle onde a riva. Il 15 gennaio un sommozzatore e’ stato trovato morto in mare, nei pressi di contrada Ginestra, a Termini Imerese. Analoghe scoperte in precedenza nella zona di Cefalu’ e a Castel di Tusa (Messina). Mentre non lontano si sono ripetuti i recuperi di decine di chili di droga lungo le coste. Tra le ipotesi quella di un naufragio al largo delle coste siciliane di una nave carica di droga.

Venerdi’ scorso si era svolto un vertice a Termini Imerese, sul caso dei sommozzatori morti e rinvenuti nelle ultime settimane e delle partite di hashish, impacchettate in modo similare. Attorno al tavolo, al palazzo di Giustizia, il procuratore capo di Termini, Ambrogio Cartosio e il capo della procura di Patti, Angelo Cavallo. Si e’ stabilito, da quanto si apprende, un’azione congiunta degli investigatori sotto il coordinamento di entrambe le procure che hanno aperto fascicoli di indagine. Le indagini mirano a verificare se vi possa essere un nesso tra i casi di rinvenimento e i carichi di stupefacente ritrovati da Castelvetrano, a Cefalu’, Messina e Ragusa e ora anche Agrigento. Se si possa essere trattato di una spedizione o di un recupero andati a male.

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