È morto questa mattina Antonio Manganelli, Capo della Polizia. Aveva 62 anni e, dal 24 febbraio scorso, era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Roma, perché operato per l’asportazione di un edema celebrale. Il suo motto era: “C’è più sicurezza insieme”. Per il commissario venuto dall’Irpinia e divenuto nel 2007 Capo della Polizia, la sicurezza doveva essere partecipazione.
Manganelli, aveva saputo fare squadra, incassando la stima e il rispetto delle istituzioni e dei suoi uomini, a cominciare dai suoi vice. Anche nella malattia, in tanti gli sono stati vicino. Dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, al governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che il 26 gli aveva dedicato la vittoria al Pirellone, non perché il capo della Polizia fosse leghista ma come “amico, una persona speciale”.
E a tutti gli altri, che in queste settimane erano andati all’ospedale San Giovanni di Roma per chiedere delle sue condizioni di salute, Manganelli aveva confessato con un sorriso, alla sua maniera, “tutti i giorni il mattinale che mi arriva per fax. Vedere le criticità ma anche le cose belle e i risultati conseguiti sul campo. Il saldo, alla fine, è sempre attivo”.