Jack Ely, che nel 1963 cantò l’enigmatico brano “Louie Louie” il cui testo era così inintellegibile da spingere l’Fbi di J. Edgar Hoover ad aprire un’inchiesta, è morto all’età di 71 anni. Ely aveva 20 anni ed era il cantante della band The Kingsmen quando registrò il brano. La canzone suscitò le non richieste attenzioni di Hoover, dopo che il pezzo fu vietato nello stato dell’Indiana. Secondo quanto ha raccontato lo stesso cantante, lo scandalo era esploso quando una ragazza nell’Indiana aveva detto di aver sentito messaggi osceni provenienti dal disco in vinile, se fatto suonare a 33 giri e non a 45 giri. La madre passò l’informazione al governatore, che vietò il brano. Quando fu declassificato, anni dopo, il fascicolo del Fbi, fu rinvenuto un memo nel quale l’agenzia certificava che “tre agenzie governative hanno chiuso l’inchiesta perché non sono state in grado di determinare cosa dica il testo della canzone, anche dopo aver ascoltato il disco a velocità che vanno dai 16 ai 78 giri”. Il brano esplose nella versione inserita nel film di John Landis ‘Animal House’ con Donald Sutherland e John Belushi, e cantata da Otis Redding. Ritrovò poi il successo cantata dall’icona punk Iggy Pop. La interperarono anche Kinks, Clash, Motorhead, Blondie, Pretenders, Led Zeppelin. Le versioni della canzone furono più di 1.500.
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