E’ giallo sulla morte di Paul Horner, diventato famoso come il re delle fake news’ per aver diffuso su internet ‘bufale’ che hanno fatto il giro del mondo durante le ultime presidenziali americane. L’uomo è morto a soli 38 anni in circostanze ancora misteriose: il corpo senza vita è stato ritrovato nel letto della sua casa vicino a Phoenix, in Arizona, e secondo Mark Casey, portavoce dell’Ufficio dello Sceriffo della Contea di Maricopa, la morte risalirebbe allo scorso 18 settembre.
Dall’autopsia non sono emersi segni che facciano pensare ad un delitto, ma le cause del decesso non sono state ancora rese note. Si aspettano i risultati degli esami tossicologici per escludere qualunque pista legata all’attivita’ di Horner sul web. E se il fratello, JJ Horner, ha detto che Paul e’ morto ‘pacificamente nel sonno’, l’ufficio dello sceriffo sottolinea invece come l’uomo aveva una storia di abusi di farmaci. E le prove raccolte sul luogo suggerirebbero che si possa trattare di un’overdose accidentale.
Ma su questo si sta ancora indagando, per verificare che non ci siano trame oscure da svelare. Il nome di Horner e’ finito sotto i riflettori per le notizie false a cui tanti media, e politici, hanno creduto. Fake news veicolate anche sui social e che sono diventate virali. Tanto da fargli guadagnare il soprannome di ‘Mr. Fake News’. Tra le più conosciute quella secondo cui l’ex presidente Barack Obama e’ gay e musulmano radicale, oppure quella sui manifestanti pagati per protestare contro Donald Trump, ripresa su Twitter persino da Corey Lewandowski, ex capo della campagna elettorale del tycoon. La notorietà di Horner e’ cresciuta proprio durante le presidenziali del 2016, tanto che in un’intervista al Washington Post del 17 novembre scorso, si era detto convinto che Trump fosse stato eletto presidente proprio grazie a lui.