Il vice capo del Servizio federale russo di supervisione delle comunicazioni (Roskomnadzor), Vadim Subbotin, ha detto che oltre a Twitter, già rallentato per rappresaglia contro la mancata rimozione di alcuni contenuti ritenuti illegali, altre piattaforme web potrebbero essere nel mirino. Non ha specificato quali ma Anton Gorelkin, membro della Commissione della Duma sulla Comunicazione, ha detto che Facebook potrebbe essere il prossimo obiettivo.
Intanto difficoltà di accesso si registrano anche sul sito ufficiale del Cremlino, Kremlin.ru, che ha smesso di funzionare presso molti utenti in Russia e all’estero: lo riporta la testata online Meduza, secondo cui interruzioni si riportano pure sui siti web ufficiali del governo russo, del premier, del Consiglio della Federazione russa, della Duma e dell’agenzia che controlla le telecomunicazioni Roskomnadzor. I motivi non sono chiari. Gli utenti di Downdetector – riporta sempre Meduza – lamentano interruzioni nel funzionamento di Rostelecom, uno dei principali provider del Paese, che concede tra l’altro i servizi di hosting.