Mosca scandirà i tempi della guerra                     

“Le nostre truppe continueranno ad avanzare. Poco a poco, con calma, raggiungeremo i nostri obiettivi.” Questo è il messaggio che il Presidente russo rivolge sia al Presidente ucraino, Zelensky, che ai leader occidentali. Questo messaggio sottintende il totale rifiuto da parte del Cremlino di qualsiasi tregua o cessate il fuoco. Putin ritiene che qualsiasi tregua consentirebbe al nemico di riorganizzarsi e riprendere il conflitto con più furore. Quindi questa sarebbe la strategia di Putin, anche se alcune fonti militari NATO, ritengono che lo Zar si stia preparando ad ammassare le truppe sul confine orientale con l’Ucraina per tentare di aprire un altro fronte. E’ chiaro ormai a tutti che l’Ucraina in questo momento versa in una situazione drammatica; i vertici militari si dicono preoccupati ed incominciano a manifestare insofferenza nei confronti di Zelensky. E’ delle ultime ore l’intenzione del Presidente ucraino di sostituire il capo delle forze armate. Inglesi ed americani attraverso i loro servizi di intelligence hanno fatto filtrare notizie che ci danno un’Ucraina vessata e non più in grado, senza ulteriori aiuti economici e militari, di resistere alle forze russe. Quindi , secondo sempre Londra e Washington le sorti ucraine potrebbero decidersi in un periodo molto breve, per cui non si può più attendere per fornirle aiuti ed assistenza militare. Ancora sei mesi, secondo quanto sostengono i rappresentanti dell’Ue. A questo punto sorge spontanea la domanda: ”Su chi si concentrerà l’attenzione di Stati Uniti ed Europa? Su Mosca o su Kiev.? Biden sta facendo pressing sui deputati repubblicani per sbloccare il pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari, ormai fermo al palo da Novembre 2023. In Europa si assiste in modo confuso e silente, tranne l’estemporanea iniziativa del Presidente francese, Emanuel Macron, che ha sorpreso e spiazzato i suoi colleghi e le cancellerie UE, oltre a produrre panico tra le popolazioni. Forse il suo scopo era quello di sensibilizzare i governi dell’ Ue, molto silenti ed incapaci di iniziative diplomatiche, ed imprimere un cambio di passo. Qualche segnale è arrivato dalla riunione dei ministri degli esteri dell’Ue che hanno stanziato aiuti per circa 5 miliardi di euro per aumentare la consegna di armi. Ma il vero problema che per produrre armi in questo momento in Europa, c’è bisogno di alcune materie prime che al momento scarseggiano, per cui il rischio è che le industrie non riescono a fornirle nei tempi previsti. L’unica soluzione per comprare ciò che serve è quella di rivolgersi ad alcuni produttori asiatici, quali il Pakistan e la Corea del Sud, con i quali soprattutto i francesi, da tempo hanno rapporti commerciali. Gli americani dal canto loro bacchettano tuti i Paesi che appoggiano l’Ucraina, accusandoli di non fare tutto quanto gli viene richiesto e cioè di attingere anche alle proprie riserve strategiche dei rispettivi arsenali militari. Del resto gli USA l’hanno fatto mettendo in campo mezzi militari per 300 milioni di dollari. Ormai siamo in una fase ad alto rischio, sicuramente la più rischiosa da quando è iniziato il conflitto russo- ucraino. Ancora una volta l’Occidente e‘  chiamato a decidere su chi agire e porre l’attenzione massima sulla Russia o sull’Ucraina o lasciare che Putin scandisca da solo il tempo della guerra?

Andrea Viscardi

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