MOTHERS’ COLORS, LA TAVOLA ROTONDA

 L’evento “Mothers’ Colors” di cui abbiamo già parlato  è stato definito “rave d’arte” per  sottintendere che nulla più della creazione artistica può imprimere al pensiero e all’esperienza umana direzioni intensamente nuove e autentiche ed è  dedicato alla maternità nella sua umanissima fragilità e nelle possibili devianze che da essa scaturiscono. C’è di fatto  un fil rouge che tiene insieme l’anima artistica e l’anima scientifica dell’evento,  rappresentato dalle sensibilità sociali di tutti i protagonisti. Infatti giuristi e medici assumono in prima persona la responsabilità sociale di realizzare un modo diverso, efficace e volto alla bellezza, per riflettere pubblicamente, coinvolgendo anche i non addetti ai lavori, sulle problematiche genitoriali e in specifico della maternità, e su fenomeni quale la depressione post parto che non solo riguarda tante donne direttamente ma anche rappresenta una privilegiata “chiave di lettura” della nostra società.  Professionisti e studiosi accettano quindi di “contaminare” i propri saperi con gli spunti e le suggestioni suscitate dalla performance artistica e nel far ciò danno massima riprova del valore del confronto e del dialogo. Il titolo scelto  pensan al maternity blues, ovvero la depressione che accompagna alcune donne appena divenute madri e nella quale talune perdono,  o temono di perdere, il proprio senso materno e la propria stessa identità di donne, inconsciamente considerando colpevole del proprio malessere il figlio appena nato. Viene messo quindi sul tavolo il tema sperimentale dell’assenza e il tema drammaturgico della depressione e del figlicidio.   Non a caso la tavola rotonda si aprirà alle esperienze delle Associazioni di assistenti sociali e delle Fondazioni vicine alle tematiche femminili. La tavola rotonda avrà inizio il  23 febbraio prossimo al Nur Bar e sarà coordinata da Danilo Maestosi, pittore e giornalista. Interverranno come già detto il Prof. Pietro Bria, il Prof. Riccardo Masetti, gli avvocati Antonio Buttazzo e  VenerandoMonello. Dedico ora maggiore attenzione alle componenti femminili della tavola rotonda, rappresentate da    Alessandra Bonetti, Psicologa Clinica e Psicoterapeuta, con formazione specialistica in Psicologia Giuridica,  socio aggregato presso Psycharmonia che ha maturato anni di esperienze lavorative e di volontariato in strutture che accolgono minori vittime di violenze ed in comunità terapeutico-riabilitative con utenza psichiatrica,   Lucia Bernardini, psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica,  responsabile e coordinatore del progetto “Nascita in Armonia” per la prevenzione del rischio psicopatologico in gravidanza e nel  post-partum presso Psycharmonia,   Eugenia Treglia, psicologa e psicoterapeuta di orientamento junghiano specializzata in infanzia, adolescenza e famiglia ed esperta nella tecnica della Sand Play Therapy,   responsabile e coordinatore del progetto “Nascita in Armonia” per la prevenzione del rischio psicopatologico in gravidanza e ne ìl post-partum presso Psycharmonia,  Chiara Pedullà, psicologo clinico. Da sempre sensibile ed interessata alle tematiche sociali è stata responsabile di un Centro di Pronta Accoglienza per Minori Immigrati. Negli anni ha maturato anni di esperienze lavorative in Residenze Sanitarie Assistenziali e in Comunità Terapeutico-riabilitative con utenza psichiatrica proveniente dagli ospedali psichiatrici giudiziari. Attualmente è socio aggregato dell’Associazione di Promozione Sociale “Genere Femminile”; per l’associazione è la referente clinica per le donne vittime di violenza. Ha tenuto per l’associazione dei corsi formativi ed informativi rispetto alla tematica della violenza di genere. Collabora con l’Associazione Giovanna D’arco onlus, come referente psicologo, nella formazione di esperti in Italia e all’estero rispetto al tema dell’abuso, abbandono e del maltrattamento. Rispetto a tali tematiche ha attuato in collaborazione con quest’ultima progetti di informazione e di prevenzione. Oltre a svolgere attività clinica privata lavora come psicologo clinico presso un centro polivalente all’interno del quale si occupa di Alzheimer e di altre tematiche legate alla terza età

Roberto Cristiano

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