‘Più che una resa dei conti, questo passaggio delle presidenze ha fatto emergere una serie di problemi strutturali del Movimento che andranno risolti. Saremmo dovuti andare a un congresso che è stato rimandato, e mancano punti di riferimento votati collegialmente. C’è da riaprire una discussione importante sui temi politici come l’immigrazione, sulle battaglie da portare avanti, sui punti–chiave da qui ai prossimi anni di governo. C’è insomma bisogno di fare il punto su cosa siamo, dove vogliamo andare e come farlo. Ora è il momento propizio per una discussione congressuale. Alcune divergenze stanno arrivando al pettine. Occorre andare verso una ristrutturazione del Movimento’, dice Marta Grande, deputata M5S, ormai ex presidente della commissione Esteri della Camera.
Non è una proposta anti Grillo. È democratica. La reggenza di Crimi -spiega in un’intervista a ‘La Repubblica’- si sta protraendo per motivi indipendenti dalla sua stessa volontà. Vedremo la struttura adatta per guidare il Movimento, certo una pluralità di persone è meglio.
In realtà nel Movimento c’è ampio disagio, a partire dai rapporti di molti parlamentari pentastellati con Davide Casaleggio. Si parla di ‘cambio di struttura’ ma sotterraneamente si agisce contro Casaleggio. L’obiettivo finale riguarda Rousseau che dovrebbe cambiare guida. Di questo ne parla ‘Il Messaggero’ che racconta di una cena tenutasi all’Hotel Le Meridien a Roma, con la presenza di almeno cinquanta parlamentari che a tavola hanno discettato sul superamento delle correnti, e delle strategie operative per ottenere il risultato. A parole ovviamente concordano tutti per rafforzare il governo. Si è discusso anche della gestione dei fondi provenienti da Bruxelles, affinchè divenga uno strumento utile per l’esecutivo e il Movimento. Alla cena mancavano Casaleggio e Crimi. Casaleggio, che vuole mettere ai voti l’alleanza con le liste civiche alle Regionali in Puglia, si oppone alla nascita di una vera ed autentica segreteria politica. Crimi, da molti non è gradito, e viene considerato ‘non legittimato’ a ricoprire il ruolo di segretario. Si ipotizza di affiancargli altra, o altre, persone.
C’è poi un documento che parla della prematura scomparsa di Gianroberto Casaleggio, fatto che ha innescato una crisi, generando una struttura inadeguata, priva di coerenza politica a partire dal radicamento sul territorio. Si tocca poi l’argomento Statuto nei punti legati alla trasparenza ed ai rendiconti. In ultimo si parla del Simbolo e della necessità di una sede nazionale di rappresentanza a Roma. In pratica autentici siluri indirizzati su Davide Casaleggio.