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Gravi ingerenze politiche nella gestione della Asl di Frosinone, irregolarità e abusi nelle nomine dirigenziali. E’ questo l’oggetto della mozione presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Barillari. Un vero e proprio report di circa 20 pagine che descrive una quadro fosco dell’azienda sanitaria ciociara. Tra gli elementi denunciati spicca su tutti quella che appare una lottizzazione politica della Asl in questione. Circa 60 persone, con incarichi di vario tipo nell’azienda sanitaria, che nel contempo svolgono incarichi pubblici. Ci sono sindaci, assessori, consiglieri comunali dei paesi del frusinate che hanno ruoli di primo piano nella sanità ciociara: dirigenti medici, primari, direttori di Uoc (unità operativa complessa) e via discorrendo. Una situazione denunciata già oltre 10 anni fa dalla Cgil che in un comunicato stampa del 2004 sottolineava: “le recenti nomine dei responsabili di dipartimento sono frutto di una evidente lottizzazione di carattere politico”.
Oltre a ciò nella mozione presentata in consiglio regionale si denuncia anche “la spartizione irregolare di 43 incarichi ex articolo 18 per strutture complesse, a fini elettorali”, frutto di una deliberazione aziendale firmata dal commissario straordinario della Asl Luigi Macchitella che il direttore sanitario e amministrativo della medesima Asl non hanno sottoscritto, sostenendo la “non conformità alla legge” della delibera in questione. “Intorno a queste 43 nomine ruotano molti interessi soprattutto di natura politica” prosegue la mozione, sottolineando come le stesse fossero solo una parte delle nomine bloccate dal precedente direttore generale della Asl di Frosinone , Isabella Mastrobuono. “Guarda caso – rimarca il consigliere pentastellato Barillari – la Mastrobuono è stata licenziata dopo appena 18 mesi, caso unico in Italia, con procedure che appaiono irregolari. Molti addetti ai lavori ritengono che sia stata vittima di un’imboscata politica legata alle nomine e alle promozioni che avrebbe dovuto effettuare su indicazione politica e ai ricchi appalti milionari da assegnare tramite persone ‘fidate’”. E la stessa Mastrobuono è convinta dell’irregolarità del suo licenziamento, tant’è che ha fatto ricorso al Tar. “E’ evidente – sottolinea Barillari nella mozione presentata – che all’interno della Asl di Frosinone la pressione del Partito Democratico e del responsabile della cabina di regia Alessio D’Amato, non sono di secondaria importanza.
Tali ingerenze si ripercuotono nelle scelte manageriali, che influenzano assunzioni (disomogenee o improprie, a tempo determinato e a progetto), consulenze per bypassare il blocco del turnover o il pensionamento, gestione delle liberalità e degli introiti relativi. E’ da sottolineare – prosegue Barillari – la presenza costante dei consiglieri regionali Abbruzzese (Forza Italia) e Buschini (Pd)”. Una situazione che secondo Barillari deve essere quantomeno approfondita dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Per questi motivi – conclude il consigliere M5S – ho chiesto a Zingaretti un impegno immediato ad attuare ogni azione necessaria per approfondire e valutare ogni elemento di criticità riportato all’interno della mozione.
Questo al fine di verificare l’obiettività della dirigenza aziendale nelle nomine e nelle promozioni, per intervenire nei casi di incompatibilità, conflitti d’interesse e mancanza di requisiti negli incarichi dirigenziali, per sospendere la delibera commissariale relativa ai 43 incarichi ex articolo 18 per strutture complesse, senza concorso e con vizi di irregolarità ed infine per verificare le azioni effettuate dal commissario straordinario Macchitella, dal momento del suo insediamento, e l’esistenza eventuale di delibere firmate senza autorizzazione regionale”.
Luca Teolato
