Mps, da procura Trani sequestro di 358 mila euro

Novità nelle indagini sul Monte dei Paschi di Siena. Su ordine della Guardia di Finanza, la Guardia di finanza ha sequestrato 358.157,83 euro presso la filiale di Corato (Bat) alla Mps, in merito agli illeciti in materia di strumenti finanziari derivati del tipo ‘interest rate swap’ sottoscritti da imprese private operanti nella provincia.
In sequestro fa seguito alla denuncia presentata dal titolare di un’impresa di Corato, che aveva avuto un addebito di 415.000 euro per perdite subite dopo la sottoscrizione di un contratto derivato ‘interest rate swap’ su un valore di circa 4.500.000 di euro proposto dalla banca a copertura di un finanziamento richiesto dalla società, in realtà mai concesso. Oltre agli addebiti, la società ha subito – secondo le indagini – anche la segnalazione a sofferenza per 415.000 euro alla centrale rischi della Banca d’Italia, provocando, in questo modo, la difficoltà nell’accesso al credito che accusa ancora oggi.
Il sequestro – spiega la Gdf in una nota – rappresenta l’ulteriore ingiusto profitto acquisito dall’istituto di credito per effetto della stipula dei contratti derivati, e si ricollega all’operazione del gennaio 2012 in cui si era proceduto al sequestro della somma di circa 56.000 euro, sempre a carico della stessa banca la quale, non ottemperando alle prescrizioni del gip, ha continuato ad addebitare sul conto del cliente le minusvalenze derivanti dal prodotto finanziario. Nel gennaio 2012 la Gdf, nell’ambito di indagini delegate dalla Procura di Trani nei confronti del Banco di Napoli (gruppo Intesa San Paolo) e di Monte dei Paschi di Siena, aveva proceduto al sequestro preventivo di contratti “interest rate swaps” per oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all’ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa 6 milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in corso.
La Procura di Trani ha anche in corso “accertamenti per verificare l’operato di alcuni ispettori della Banca d’Italia che nel corso dell’attività di controllo avrebbero omesso di sanzionare le condotte” di Mps e Banco di Napoli “in danno della clientela”. Il riferimento è all’inchiesta condotta su Mps e Banco di Napoli.
Per Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, è tutto “sotto controllo”. “Valutiamo tutto: la Fondazione si é data la linea del silenzio e proseguirà in questa strada a tutela del titolo, della banca e del patrimonio”. “Il silenzio è stato apprezzato”. Lo ha detto Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps riferendosi al fatto di non aver commentato negli ultimi giorni le vicende relative alla banca. Mancini ieri pomeriggio è stato ascoltato per circa due ore dai magistrati. “Continuiamo così”, ha aggiunto.

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