Una ricapitalizzazione da 2-2,5 miliardi di euro a carico dello Stato per appostare in modo adeguato i rischi legali e far fronte ai costi di un’integrazione che comporterebbe l’uscita circa 6 mila dipendenti. Oltre a una dote di attività fiscali differite di oltre 3 miliardi di euro, da utilizzare per risparmiare sulle tasse.
Sarebbero queste, secondo alcune fonti, le condizioni proposte dal Tesoro a Unicredit, che le starebbe valutando senza aver deciso alcunché, per farsi carico di Mps, nel tentativo di trovare una soluzione definitiva ai problemi di Siena. Nessuno dei soggetti coinvolti ha voluto commentare le indiscrezioni.
Unicredit ha ribadito come il suo ceo, Jean-Pierre Mustier abbia anche recentemente escluso l’intenzione di avventurarsi in fusioni e acquisizioni.
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