La nave Aquarius rischia di restare senza bandiera e diventare, di fatto una nave pirata. Per Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere (Msf) la colpa è dell’Italia che avrebbe fatto pressione economica e politica sulle Autorità marittime di Panama per la revoca nel proprio della nave dal registro navale.
“Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, che sono alla disperata ricerca di sicurezza – denunciano le Ong in un comunicato congiunto – ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria dell’Aquarius, unica nave gestita da una Ong rimasta per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo centrale”.
Le due organizzazioni chiedono “ai governi europei di consentire all’Aquarius di continuare la sua missione, facendo sapere alle autorità panamensi che le minacce del governo italiano sono infondate o garantendo immediatamente una nuova bandiera per poter continuare a navigare”.
Jasmund Shipping, il proprietario della nave, come riferiscono Msf e Sos Méditerranée, è rimasto scioccato quando ha saputo che le autorità panamensi lo avevano informato ufficialmente della richiesta delle autorità italiane a prendere ‘azioni immediate’ contro l’Aquarius. Le autorità panamensi, come riferiscono le due ong, avrebbero scritto che “sfortunatamente è necessario che [l’Aquarius] sia esclusa dal nostro registro perché la sua permanenza implicherebbe un problema politico per il governo e per la flotta panamense in direzione dei porti europei”.
Sos Méditerranée e Msf denunciano come “queste azioni dimostrano fin dove il governo italiano voglia spingersi, mentre la sola conseguenza è che le persone continueranno a morire in mare e che nessun testimone sarà presente per contare i morti”. “Le notizie dell’Autorità marittima di Panama sono arrivate mentre le équipe a bordo dell’Aquarius erano impegnate in un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale. Nelle ultime 72 ore, Aquarius – riconrdano le Ong – ha aiutato due imbarcazioni in difficoltà e ora ha 58 persone a bordo, che hanno bisogno di sbarcare in un luogo sicuro come richiede il diritto internazionale marittimo”. E da questo stato di cose parte l’appello ai leader europei che “sembrano non avere scrupoli nell’attuare tattiche sempre più offensive e crudeli che servono i propri interessi politici a scapito delle vite umane”, come dichiara Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf. E quindi parte la richiesta all’Europa di “permettere all’Aquarius di poter continuare ad operare nel Mediterraneo centrale e di far sapere alle autorità panamensi che le minacce del governo italiano sono infondate o di garantire immediatamente una nuova bandiera per poter continuare a navigare”.