La Corte Suprema degli Stati Uniti ha emessa una sentenza circa la costruzione del muro con il Messico.
L’alta corte ha deciso il via libera allo stanziamento di 2,5 miliardi di dollari per la costruzione di un muro al confine con il Messico della lunghezza di circa 160 chilometri. La Corte Suprema ha ribaltato un’ingiunzione precedente, che bloccava l’uso di fondi del Pentagono per questo scopo. Contrari alla decisione quattro giudici, di area liberal.
La questione della costruzione del muro con il Messico, considerata da Trump di massima importanza per ragioni di sicurezza nazionale, ha dato vita a una battaglia legale senza precedenti negli Stati Uniti presso vari tribunali e giudici. I saggi della Corte Suprema hanno ribaltato la decisione della Corte d’Appello del Nono Circuito, che si era schierata con il Sierra Club e una coalizione di comunità al confine nel definire in violazione della legge l’appropriazione di fondi dal Dipartimento della Difesa per la costruzione del muro. Secondo la Corte Suprema il governo ha mostrato “sufficienti” prove sul fatto che non ci sono le basi per bloccare il trasferimento di fondi.
“Il Congresso ha diverse armi politiche per far fronte alle percepite minacce alla sua sfera di potere, limitano espressamente il trasferimento o la spesa di fondi per il muro con il Messico“. Così aveva scritto il giudice McFadden, legale del Congresso, nella documentazione presentata alla Corte Suprema.
Il capo della Casa Bianca, Donald Trump, ha esultato attraverso twitter appena appresa la notizia della sentenza: “Wow! Una grande vittoria sul Muro. Una grande vittoria per la sicurezza al confine“.