Istituita la Rete dei musei etnografici trentini: dei circa 130 musei e siti etnografici, come mulini, fucine e segherie, censiti nel corso del 2022 dall’Unità di missione semplice (Umse) rete etnografica dei piccoli musei ed ecomuseale, ben 75 hanno fatto domanda di iscrizione nell’elenco delle realtà museali riconosciute dalla Provincia, recentemente approvato con una determinazione del dirigente della stessa Umse Giovanni Kezich.
“Il Trentino inaugura un paradigma interamente nuovo di approccio capillare alla tutela e alla valorizzazione delle tradizioni popolari. Assieme alle iniziative di contorno e alle attività didattiche proposte dai musei etnografici, che incrementano l’offerta culturale dei territori, queste 75 realtà si sono anche qualificate per la partecipazione ai bandi di sostegno alle iniziative progettuali dei musei, che verranno formulati a breve”, ha commentato l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti.
Secondo le direttive emanate nell’aprile scorso sui “Criteri per il riconoscimento dei musei etnografici”, in attuazione dell’art. 20 bis della legge provinciale sulle attività culturali (L.p. 15/2007), l’iscrizione all’elenco è stata vincolata al possesso di alcuni requisiti, come la disponibilità di uno spazio fisico destinato in via permanente a conservare e valorizzare elementi materiali e immateriali della cultura locale, delle tradizioni popolari e del folklore, dei dialetti, dei saperi e delle gestioni agrosilvopastorali del territorio; l’attuazione periodica di buone pratiche di conservazione, manutenzione e pulizia degli oggetti, dei locali d’esposizione e del luogo di interesse etnografico; l’accessibilità garantita al pubblico secondo orari adeguatamente resi noti; la disponibilità, almeno stagionale, a visite guidate su prenotazione con una garanzia di assistenza ai visitatori; l’impegno ad accettare controlli periodici sulla sussistenza dei requisiti e a collaborare a monitoraggi per la valutazione della qualità dei servizi offerti.
L’approvazione dell’elenco è il coronamento del lavoro svolto dalla Umse rete etnografica dei piccoli musei ed ecomuseale nel biennio 2022-2023, un monitoraggio capillare e un’attività di sensibilizzazione accompagnate da cinque incontri, che hanno visto i musei etnografici locali presentare al pubblico e ai colleghi le proprie credenziali e specificità. Ogni incontro si è svolto nell’arco di due giornate: a Pergine Valsugana, Peio, Malosco, Faver e recentemente in Vallarsa. Appuntamenti molto partecipati, che hanno dimostrato la vitalità del settore, ma anche la cura e l’attenzione che viene dedicata nelle valli del Trentino alle tradizioni popolari del territorio. Agli incontri si sono affiancate le aperture straordinarie domenicali dei musei e dei siti etnografici, che hanno contribuito a creare una rete sodale tra tutti i gestori di musei etnografici e di piccoli opifici storici, quasi sempre volontari. Degne di nota anche le Giornate Europee dei Mulini del 20 e 21 maggio scorsi, a cui hanno aderito 24 opifici idraulici in tutto il Trentino, che hanno raccolto in soli due giorni oltre novecento visitatori.