Il centrodestra conquista anche l’assemblea regionale dove, grazie ai seggi ottenuti, Musumeci potrà contare su 36 deputati su 70.
Una maggioranza risicata, ma che allontana almeno al momento il rischio di geometrie variabili temuto alla vigilia del voto. A scrutinio completato, infatti, al centrodestra vanno i 29 seggi delle liste e i 7 del listino del presidente. Primo partito della coalizione è Forza Italia con il 16,37 per cento (12 seggi), seguono Idea Sicilia-Popolari e autonomisti (7 per cento) e Udc (6,9 per cento), che vedono eletti cinque deputati ciascuno. Supera la soglia di sbarramento anche #DiventeràBellissima di Musumeci (5,9 per cento e 4 seggi). La lista che vedeva insieme Fratelli d’Italia e Salvini conquista il 5,6 per cento delle preferenze e tre deputati.
Ma il voto di domenica consegna anche altri due dati: il M5s con il 26,67 dei consensi conquista 20 seggi (19 di lista e quello che spetta al candidato governatore arrivato secondo), confermandosi il primo partito nell’Isola, e la scomparsa dalla geografia di Sala d’Ercole di alfaniani e centristi. La lista Ap-Centristi per Micari si ferma al 4,17 per cento, non sufficiente a superare la soglia di sbarramento. Il Partito democratico, invece, ottiene il 13 per cento dei voti (11 seggi), ben lontano da Forza Italia e, soprattutto, dai Cinque Stelle, mentre Sicilia futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale con il 6 per cento dei consensi ottiene due deputati. Un seggio va, infine, alla lista Cento passi per la Sicilia che sosteneva il candidato governatore della Sinistra Fava e che si ferma al 5,2 per cento dei voti.
Alfano guardava al test siciliano come a una sorta di placet per il governo. La scelta di allearsi con il Pd e la linea sull’immigrazione e sullo ius soli hanno scritto una realtà diversa con Alleanza Popolare che ha raccolto solo un modesto il 4,1%. E’ così rimasto al di sotto della soglia di sbarramento del 5 % prevista dalla legge elettorale per fare scattare il seggio.
Niente quorum, niente deputati regionali. Una settimana fa Alfano affermava: ‘Noi siamo dell’idea che vincerà Fabrizio Micari e lui sarà in grado di governare’. Ma i risultati lo hanno stroncato visto che la sua lista ha superato a stento i 60mila voti.
E’ quindi fallito il sogno di Alfano di essere l’ago della bilancia del Pd.
Cocis