‘Nello Musumeci ha vinto le elezioni regionali in Sicilia. A questo punto si può dire’, afferma ad ‘Affaritaliani.it’ il sondaggista Nicola Piepoli che sta realizzando le proiezioni per la Rai.
Secondo i risultati che arrivano dai seggi, raccolti da Affaritaliani.it, Nello Musumeci, candidato del Centrodestra, è vicinissimo alla vittoria su Giancarlo Cancelleri (M5S). Il distacco finale potrebbe essere intorno ai 4-5 punti. Musumeci nettamente davanti a Cancelleri soprattutto nel Catanese e nel Messinese. Fabrizio Micari (Pd-Alternativa Popolare) è sotto il 20% e Claudio Fava (sinistra) è sotto il 10%.
Mancano poche centinaia di sezioni, ma ormai il dato è acquisito e lo ammette anche il Movimento cinque stelle. Quando sono state scrutinate le schede di circa 4500 sezioni su 5300, Nello Musumeci è saldamente in testa con il 39,83% e 687.000 voti; Giancarlo Cancelleri del M5s 34,7% e 599.000 consensi. Fabrizio Micari al 18,5%, Claudio Fava al 6,2%. L’indipendentista Roberto La Rosa 0,7%.
Movimento Cinquestelle al 28,8%, Forza Italia al 13, il Pd all’11, Cento passi per la Sicilia al 7,1, l’Unione di Centro al 6,9, Sicilia Futura – PDR -Psi all’6,6, e infine ‘altre’ al 26,6. E’ la proiezione Rai ad opera dell’Istituto Piepoli e Noto Sondaggi riferita alle liste in Sicilia, con copertura al 33% e margine di errore al 2,8%. Delude Alternativa popolare intorno al 4% sotto la soglia di sbarramento.
Quindi, risultato quasi delineato per le elezioni regionali in Sicilia. Il candidato del centrodestra Nello Musumeci, come dicevamo, è in vantaggio su Giancarlo Cancelleri del M5S.
‘Mi scuso del ritardo, ma sono particolarmente prudente e volevo certezza di un risultato consolidato. Sono felice di avere ricevuto il consenso per un ruolo di così grande responsabilità. Voglio essere e sarò il presidente di tutti i siciliani, di chi mi ha votato e di chi, legittimamente, ha votato altri candidati o non ha partecipato al voto’, ha detto in conferenza stampa a Catania il neo presidente della Regione.
‘Voglio dedicare questa vittoria ai miei tre figli (uno è scomparso negli anni scorsi) e a tutti i figli dei siciliani. Hanno diritto a un futuro migliore’, ha aggiunto Musumeci: ‘E’ stata una campagna elettorale avvelenata da cadute di stile, ma è acqua passata. Avverto il peso di una grande responsabilità e sono certo che incontrerò problemi per la situazione drammatica della mia terra, la stagione più difficile dei 70 anni dell’autonomia’.
Dopo la chiusura delle urne, alle 22 di domenica, i seggi elettorali sono stati guardati a vista per tutta la notte: polizia, carabinieri e finanzieri hanno controllato le urne contenenti le schede degli oltre due milioni su 4,5 milioni di siciliani andati al voto.
L’affluenza si è attestata al 46,76% (2.179.474 elettori su 4.661.111), in leggero calo rispetto a cinque anni fa, quando fu del 47,41. A Messina la partecipazione più alta con il 51,69% poi Catania con il 51,58, Siracusa 47,55, Ragusa 47,48, Palermo 46,4, Agrigento 39,6 e Caltanissetta 39,83%. In coda Enna con il 37,68% (dati Istituto Piepoli-Noto per la Rai).
Il neo presidente della Giunta regionale della Sicilia, Nello Musumeci, è un politico di lungo corso, esponente storico e di primo piano della destra siciliana. Candidato superando le iniziali resistenze di Forza Italia, ha guidato uno schieramento comprendente anche Udc, FdI e Lega. Sul suo nome si è compattato il centrodestra. Musumeci, 62 anni, di Militello in Val di Catania, bancario, giornalista pubblicista, è entrato in politica a 15 anni nelle file della Giovane Italia, l’organizzazione giovanile del Msi.
A vent’anni è stato eletto consigliere comunale nella sua città. A trentadue anni segretario provinciale del Msi. Ha poi rivestito il ruolo di consigliere provinciale di Catania dal 1990 fino al 1993. L’anno successivo, è stato il primo presidente di Provincia eletto direttamente.
Per tre legislature è stato eletto deputato, con An, al Parlamento europeo (1994-2009). Durante e dopo la preoccupante eruzione dell’Etna del 2001 è stato commissario del governo per l’emergenza e la ricostruzione sul vulcano. Nel settembre 2005 – in polemica con Fini – ha abbandonato An e fondato ‘Alleanza Siciliana’, movimento autonomista di destra a carattere regionale. Nel 2008 consigliere comunale nel capoluogo etneo.
Tre anni dopo è entrato a far parte del governo Berlusconi, quale sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali. Candidato presidente nel 2012, con il 25,7% dei consensi è stato sconfitto da Rosario Crocetta che ha avuto il 30,5%. Nel 2015 ha fondato il movimento politico siciliano #Diventerà Bellissima, che rievoca le parole del giudice Paolo Borsellino. Nel 2013 è stato eletto all’unanimità presidente della Commissione regionale antimafia. Ha annunciato che la presidenza della Regione sarà l’ultima tappa della sua lunga esperienza politica.
Silvio Berlusconi ringrazia gli elettori per aver accolto il mio appello. L’isola, dice, ha scelto il cambiamento vero, serio, costruttivo, basato su onestà, competenza, esperienza. Spiega di aver trovato tra i siciliani rabbia e delusione, ma anche voglia di ripartire. La vittoria di Musumeci è la vittoria dei moderati che credono in un futuro migliore.
Noi siamo sicuri di riuscire a prevalere per riportare al governo la nostra esperienza. Un governo di centrodestra è il solo nei prossimi anni a poter garantire la crescita, la democrazia e la libertà. Sono certo che ci riusciremo come ci siamo riusciti in Sicilia, ha aggiunto Berlusconi.
Cocis