Mutui e case sempre più care

Il caro mutui pesa come un macigno sul mercato della casa. Come ampiamente previsto nel terzo trimestre di quest’anno le vendite residenziali hanno fatto segnare un altro calo a due cifre, -10,4% sullo stesso periodo del 2022. Questo il dato più importante tra quelli presentati il 7 dicembre dall’Agenzia delle Entrate. In termini assoluti il calo è di 18 mila unità circa.

La diminuzione riguarda tutte le aree del Paese e, considerati nel complesso, più i comuni della provincia che i capoluoghi, ma tra le grandi città si segnalano in negativo il forte rallentamento di Firenze (-17,9%) e di Roma (-13%). Per contro Milano, dopo due trimestri molto negativi, limita il danno a -8,9% e Napoli chiude a -1,9%.

La quota di abitazioni comprate grazie all’accensione di un mutuo rimane molto bassa, il 41,3% anche se rispetto al trimestre precedente si registra un lieve miglioramento (allora la quota era scesa al 40,1%). Va però detto che nel terzo trimestre 2022 la quota degli acquisti supportati da finanziamento era del 50%, E non si tratta dell’unico segnale dell’impatto dei finanziamenti sul mercato. La quota di acquisti di case nuove (che tipicamente vengono comprate per la maggior parte ricorrendo al mutuo) è scesa al minimo storico dell’8%. Il calo riguarda in maggior misura le abitazioni di grande dimensione ma anche i tagli piccoli registrano un segno negativo.

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