Comprare casa senza anticipo sarà più facile per gli under 35. Grazie all’introduzione di una garanzia statale, non servirà più un anticipo per aprire un mutuo.
Lo ha promesso il premier Mario Draghi parlando alla Camera durante l’illustrazione del Recovery plan italiano: a fare da garante ci penserà lo Stato.
“In un prossimo decreto, di imminente approvazione – ha detto il presidente del Consiglio- sono previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa. Sarà possibile non pagare un anticipo, grazie all’introduzione di una garanzia statale”.
Draghi ha sottolineato che ‘un Piano che guarda alle prossime generazioni’ deve riconoscere la nostra realtà demografica. Siamo uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 della media Ue. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro. Oltre al piano agli asili nido, di cui ho già parlato, i giovani beneficiano dalle misure per le infrastrutture sociali e le case popolari”.
E ancora: “I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano – ha detto il presidente del Consiglio -. Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile. La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l’effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l’altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole”.
La misura dovrebbe aggiungersi agli sgravi fiscali proprio sull’accensione dei prestiti per l’acquisto della prima abitazione per i più giovani annunciati pochi giorni fa con il Documento di economia e finanza. Il nuovo decreto utilizzerà i 40 miliardi dell’ultimo scostamento di bilancio e servirà a dare respiro alle attività rimaste bloccate dalle chiusure anti-Covid.
Sono ancora da stimare le risorse necessarie. Due anni fa il decreto Crescita aveva stanziato 100 milioni per finanziare il Fondo prima casa per le giovani coppie che offriva garanzia statale, nella misura del 50%, ai mutui erogati per l’acquisto o la ristrutturazione.