Napoli: al Vomero ha chiuso Mr. Dick, la pasticceria sexi. Al suo posto uno store della Coca Cola, aperto tutto il giorno

” Tutto come ampiamente prevedibile e previsto. E’ sparito il negozio Mr. Dick, la pasticceria sexi che, alla fine di gennaio dello scorso anno, aveva aperto nel quartiere collinare partenopeo del Vomero, nella centralissima via Scarlatti, al civico 192, in un locale dove precedentemente c’era una profumeria e che attualmente ospita invece uno store della Coca-Cola, aperto 24 ore su 24 “. A diffondere la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, il primo che diffuse la notizia dell’apertura della pasticceria sexi, suscitando un vespaio di polemiche, finite anche nelle cronache nazionali.

” Una polemica – ricorda Capodanno – non tanto e non solo per l’apertura dell’ennesima attività che vedeva, sempre più, il quartiere collinare trasformato in un grande fast food, con le conseguenze che permangono a tutt’oggi, pure per le situazioni che continuano a verificarsi nell’ambito della viabilità pedonale, ma principalmente per i prodotti che venivano esposti e venduti ”

” Difatti – continua Capodanno – la presenza al Vomero di un negozio della catena Mr. Dick  mi venne segnalata con un messaggio da una mamma, anche insegnante, la quale, dopo aver osservato che oramai il Vomero si stava trasformando in un quartiere pessimo sotto diversi aspetti, richiamava la mia attenzione sull’apertura della nuova pasticceria che “sforna dolci a forma di peni e vagine”. A riguardo mi domandava:  “Cosa devo dire alle mie figlie quando passeranno lì vicino?”, proponendo di lanciare una petizione al riguardo “.

” Nell’acceso dibattito che ne segui, tra favorevoli e contrari – sottolinea Capodanno -, in diverse interviste ebbi a ribadire che non era necessaria nessuna petizione, in quanto il fenomeno, dopo che nei primi tempi si sarebbero registrate file di avventori, soprattutto giovani, spinti della curiosità a entrare nel negozio per acquistarne i prodotti, si sarebbe esaurito da solo, con la scomparsa della sexi pasticceria e l’arrivo di una diversa attività commerciale, cosa che, a distanza di poco più di una anno, si è poi effettivamente verificata “.

“ L’ennesima testimonianza di una trasformazione, del tutto negativa, del comparto nel quartiere simbolo del terziario commerciale, dove sono presenti circa 1600 negozi a posto fisso, alcuni anche della grande distribuzione – puntualizza Capodanno – .  Difatti, in assenza di valide iniziative a sostegno per superare la difficile situazione economica, anche attraverso un’idonea programmazione e una puntuale pianificazione, aziende commerciali e artigianali che in decenni di attività avevano reso famosi gli esercizi di tradizione della collina vomerese, hanno continuato a chiudere, lasciando il posto a un commercio effimero, del tipo usa e getta, con attività di breve se non di brevissima durata, che, dopo poco tempo, lasciano il posto ad altre, in un ricambio senza fine “.

” Una trasformazione, quella del settore commerciale – conclude Capodanno -, che ha subito una preoccupante quanto emblematica impennata durante questo scorcio di secolo. Così, al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di antiche famiglie, che si erano dedicate al commercio per generazioni, sono arrivate attività di diversa tipologia, con prevalenza, negli ultimi anni, di esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande: bar, ristoranti, pizzerie, trattorie, osterie, gelaterie, wine bar, birrerie, pub, enoteche, che hanno trasformato il Vomero nel quartiere  street food della Città. E ciò non pertanto però, a tutt’oggi sono ancora numerosi i locali commerciali che, sulla collina vomerese, restano vuoti “.

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