Il 23 marzo 2015 l’impresa del pizzaiolo napoletano Enzo Cacialli conquistò l’attenzione della stampa, finendo persino in un video trasmesso dalla Cnn. Durante la visita pastorale di Papa Francesco nel capoluogo campano, l’uomo riuscì a consegnare nelle mani del pontefice, seduto sulla Papamobile, una pizza speciale cucinata appositamente per lui. Ora Cacialli si trova in manette, con l’accusa di truffa seriale ai danni di anziani.

E’ stato arrestato a Torino dagli agenti della squadra mobile di Genova, che hanno condotto le indagini. Sarebbe stato incastrato da una serie di fotogrammi che lo ritraevano sotto le case di quattro anziani rimasti vittima della sua truffa. Ultima di questi una donna di 85 anni. Secondo l’accusa, per raggirare i malcapitati, Cacialli avrebbe finto di essere l’avvocato dei loro giovani parenti, a sua detta rimasti coinvolti in incidenti stradali. “Sono il legale Demichelis. Suo nipote ha provocato un incidente e si trova in carcere. Ha bisogno urgente di soldi”, avrebbe affermato, per poi intascare il denaro e scappare. Tuttavia, le indagini non sono ancora concluse: la polizia sta cercando il presunto complice, un centralinista che, prima della riscossione del denaro da parte di Cacialli, avrebbe intrattenuto rapporti con gli anziani coinvolti per conquistarne la fiducia.

Enzo Cacialli è da anni famoso nel mondo della ristorazione napoletana. Prima ancora che consegnasse al pontefice la famosa pizza dai colori vaticani – mozzarella di bufala, pomodorini gialli e la scritta “W il Papa”- era conosciuto come il figlio di Ernesto Cacialli, il pizzaiolo che nel 1994 cucinò una margherita per il presidente americano Bill Clinton.